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Covid 19

Covid, governo vuole togliere l’obbligo di tampone per i viaggiatori dalla Cina

Il governo sta valutando l’opportunità di non confermare l’obbligo di tampone per chi arriva dalla Cina. La misura dovrebbe scadere il prossimo 31 gennaio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministri della Salute Schillaci, in un'intervista al Corriere della Sera, ha annunciato che il governo potrebbe non confermare le misure anti Covid stabilite per coloro che arrivano dalla Cina, dopo la scadenza della misura il prossimo 31 gennaio.

In quella data scade infatti l'ordinanza sull'obbligatorietà dei controlli negli aeroporti ai passeggeri dei voli dalla Cina, e il governo Meloni sta pensando di non prorogare la misura. "Potremmo decidere di interromperli", ha detto il ministro al quotidiano. Per il momento quindi si tratta solo di un'ipotesi, che il ministero della Salute valuterà nei prossimi giorni.

"I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron", ha spiegato il ministro Schillaci nell'intervista, a proposito della pandemia.

"Inoltre i casi non sono aumentati da quando l'isolamento dei positivi asintomatici è limitato a 5 giorni e se ne può uscire senza bisogno di fare il tampone. Ciò non toglie importanza alla dose di richiamo. La campagna per invitare i cittadini a farla, assieme all'antinfluenzale, sta andando avanti", ha aggiunto.

I controlli per i viaggiatori che arrivano dalla Cina erano stati introdotti tra Natale e Capodanno, dopo il boom di contagi nel Paese asiatico. Era il 28 dicembre, meno di un mese fa, e nell'ordinanza veniva stabilito l'obbligo di sottoporsi a tamponi antigenici Covid-19, e relativo sequenziamento del virus, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. "La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l'individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana", aveva spiegato Schillaci. Ora, a dieci giorni dalla scadenza della misura, e con la diffusione nel mondo della sottovariante XBB.1.5 di Sars-CoV-2, denominata ‘Kraken', che secondo l'Ecdc dovrebbe diventare dominante in Europa nei prossimi due mesi, il governo sta valutando un allentamento delle limitazioni.

In Cina 13mila morti per Covid in ospedale in una settimana

Nel frattempo il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha fatto sapere che in Cina, nella sola settimana dal 13 al 19 gennaio, almeno 13.000 persone sono morte in ospedale in conseguenza del Covid, di cui 681 pazienti per problemi respiratori provocati direttamente dal virus e 11.977 per altre malattie combinate al coronavirus. Il Cdc ha precisato che la cifra non include le persone che sono morte in casa a causa del Covid.

La compagnia di statistiche mediche britannica Airfinity stima che da quando in dicembre il governo di Pechino ha messo fine, sull'onda delle proteste della gente, alla politica ‘Zero Covid', le morti in Cina in conseguenza del Covid siano almeno 600.000 e prevede che in occasione delle festività del Capodanno lunare, che cade oggi, con centinaia di milioni di persone che si mettono in viaggio, il numero dei decessi possa salire fino a 36.000 al giorno.

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