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Covid, nessuna sequenza Kraken rilevata nell’ultima settimana, Ecdc: “Sarà dominante in Ue entro 2 mesi”

In Italia, nell’ultima settimana di campionamento disponibile (02/01/2023 – 08/01/2023), non sono state rilevate sequenze relative al sottolignaggio di Omicron XBB.1.5, anche nota come Kraken.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nessuna sequenza relativa al sottolignaggio di Omicron XBB.1.5 del Covid, ribattezzata Kraken. Lo dicono gli ultimi dati sui sequenziamenti dell'Iss e del  ministero della Salute, diffusi in alcuni grafici a corredo del monitoraggio settimanale Covid, aggiornati all'11 gennaio, secondo cui nell'ultima settimana di campionamento disponibile (02/01/2023 – 08/01/2023), in Italia non sono state depositate sequenze relative alla sottovariante. In totale, in Italia il numero di casi dovuti al sottolignaggio Kraken sarebbero meno di una decina.

Famiglia Cerberus al 73% e nessuna nuova sequenza Kraken rilevata, anche se i dati sono "ancora in fase di consolidamento e soggetti a fluttuazione".

"Sebbene i dati siano ancora in fase di consolidamento – scrive l'Istituto – nell'ultima settimana di campionamento disponibile (2-8 gennaio 2023) si evidenzia la seguente distribuzione delle varianti circolanti" di Sars-CoV-2: "Omicron 100%, di cui BA.5 91,14%, BA.2 6,33%, BA.4 0,63% e ricombinante Omicron/Omicron 1,90%. Sebbene i dati siano ancora soggetti a fluttuazione – si legge ancora – nell'ultima settimana di campionamento disponibile la proporzione di sequenziamenti attribuibili ai sottolignaggi" Omicron "attenzionati BQ.1.n è risultata pari al 72,78%, mentre la proporzione di sequenziamenti attribuibili ai sottolignaggi XBB.n è risultata pari allo 0,63%. Non sono state depositate sequenze relative a XBB.1.5", Kraken sui social.

Per l'Ecdc la variante Kraken sarà dominante nel giro di due mesi

Secondo il Centro europeo per il Controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) questa sottovariante prenderà il sopravvento anche in Europa, dopo essere esplosa negli Stati Uniti. In un rapporto dell'Ecdc si specifica che il rischio legato alla diffusione in Europa della sottovariante XBB.1.5 del Covid-19 è basso per la popolazione in generale, e medio-alto per le categorie particolarmente a rischio come le persone fragili o immunodepresse.

I modelli matematici mostrano che la nuova variante potrebbe diventare dominante in Europa nel giro di uno o due mesi; tuttavia non vi sono indicazioni di una gravità superiore a quella di altri ceppi precedenti del virus.

L'Ecdc avverte tuttavia che date le scarse informazioni epidemiologiche riguardanti la nuova sottovariante, la valutazione del rischio potrebbe cambiare nel corso delle prossime settimane con l'analisi di nuovi dati. Come misure di prevenzione e profilassi il rapporto raccomanda di mantenere le attività di test e sequenziamento del virus, la somministrazione dei vaccini e la valutazione di misure non medicinali come il telelavoro o l'uso delle mascherine.

Crescono le reinfezioni in Italia

Crescono le reinfezioni Covid, che rappresentano il 23% del totale casi segnalati in Italia, secondo i dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità via Twitter nell'ambito del monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia. La settimana scorsa la percentuale era del 21,6%, in lieve aumento rispetto alla precedente (20,9%).

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