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Cosa sta succedendo sul Ponte sullo Stretto: il Mit promette di sciogliere i dubbi entro 30 giorni

Permangono i dubbi del ministero dell’Ambiente sul progetto del Ponte sullo Stretto: il MASE ha chiesto oltre duecento integrazioni alla società Stretto di Messina e il Mit ha fatto sapere che saranno risolte entro 30 giorni.
A cura di Annalisa Girardi
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Impatto ambientale e funzionamento dei cantieri, sono principalmente questi gli ambiti dove permangono i dubbi del ministero dell'Ambiente, che ha chiesto oltre duecento integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto. La documentazione presentata finora dalla società Stretto di Messina, responsabile della realizzazione del Ponte, è carente e sono necessari alcuni chiarimenti. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha fatto sapere che le integrazioni richieste "saranno fornite entro 30 giorni", per poi precisare che "si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un'opera che sarà unica al mondo".

Dall'opposizione non sono mancate le critiche. Il Partito democratico oggi terrà una conferenza stampa sul tema "No al Ponte sullo Stretto; un progetto sbagliato, anacronistico, dannoso e dispendioso", in cui presenterà un documento tecnico con tutte le osservazioni del partito, già depositato presso il Mase. Annalisa Corrado, responsabile nazionale dem per l'Ambiente e la Conversione ecologica, nel frattempo ha commentato: "Salvini si metta il cuore in pace: il progetto del Ponte sullo Stretto, oltre a essere totalmente insostenibile e dannoso, è tutto ideologico e pieno di carenze e di vuoti dal punto di vista tecnico. Un'inutile emorragia di soldi pubblici. Risorse che potrebbero essere impiegate per il trasporto pubblico locale, per le ferrovie regionali, per la rigenerazione delle città, in particolare in territori come quelli del sud che necessitano di opere strutturali vere e non di pura propaganda".

Anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle, ha commentato quanto accaduto nelle ultime ore, affermando che "dal ministero dell'Ambiente arriva un macigno sul progetto del Ponte sullo Stretto, con più di 200 richieste di integrazione che corrispondono ad altrettante lacune". Per poi aggiungere, in un post su X: "Il nostro non è un no ‘ideologico'. È il no di chi non può accettare che un governo nazionale, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario. Presidente Meloni, ministro Salvini: basta con gli spot elettorali. Meno promesse e più serietà nell'affrontare i problemi veri dell'Italia".

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