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Il ministero dell’Ambiente ferma il Ponte sullo Stretto, servono 239 integrazioni al progetto

Per approvare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina serve un’integrazione di 239 documenti diversi. L’elenco è stato inviato dal ministero dell’Ambiente, in particolare dalla commissione che valuta l’impatto ambientale. Non è uno stop definitivo: ci sono trenta giorni di tempo per rispondere con la documentazione necessaria.
A cura di Luca Pons
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Un nuovo problema per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, l'infrastruttura promessa e voluta soprattutto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il ministero dell'Ambiente oggi ha chiesto ben 239 integrazioni documentali rispetto al progetto presentato dalla società Stretto di Messina Spa, e per fornire tutte le carte necessarie all'approvazione servirà del tempo.

Ci sono trenta giorni per restare nei tempi previsti. Il ministero dei Trasporti ha fatto sapere che "si tratta della normale procedura" e che tutte le carte saranno fornite in tempo, sottolineando che quelli della commissione sono "chiarimenti" e non "un giudizio di merito finale, ma soltanto la prima tappa tipica del procedimento", che va "avanti con celerità e ogni attenzione possibile". Si rischia un nuovo rallentamento, dopo gli esposti in Procura presentati a Reggio Calabria e Messina che potrebbero mettere in difficoltà l'opera. Salvini ha garantito più volte che i lavori inizieranno entro il 2024, forse già in estate.

Quali sono le integrazioni da fare al progetto del Ponte sullo Stretto

Le obiezioni arrivate dal ministero dell'Ambiente non sono semplici tecnicismi o piccoli errori formali. Si tratta di un documento di oltre quaranta pagine, redatto dalla sottocommissione per la Valutazione dell'impatto ambientale del ponte e firmato dalla coordinatrice Paola Brambilla. Qui sono contenute tutte le richieste di aggiornamento del progetto. Bisogna, ad esempio, chiarire i costi e i tempi dell'opera, valutare meglio se vengano rispettate le norme sull'ambiente e sul paesaggio, e chiarire i benefici del Ponte dal punto di vista economico e sociale.

Rispetto al progetto attuale è necessario specificare come funzioneranno i cantieri, e come ci si vuole muovere in caso di fenomeni naturali come maremoti e terremoti, sia durante la costruzione che dopo. La documentazione attuale deve diventare non solo più completa ma anche più facile da consultare (ci sono documenti del tutto illeggibili) e più aggiornata (in alcuni casi sono rimaste le carte del progetto del 2011), senza contare che bisogna integrare il fascicolo anche con dei documenti che al momento mancano del tutto.

L'amministratore delegato di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, ha minimizzato: "Il progetto del Ponte ha i suoi fondamentali di fattibilità, ma può essere ottimizzato, beneficiando di ogni evoluzione, in termini di materiali e tecnici, anche durante la fase di realizzazione. Oggi è stata avviata la conferenza di servizi, con ampia presentazione del progetto. Le prime osservazioni accolte hanno riguardato proposte di migliorie, da attuare soprattutto in fase di cantierizzazione, a tutela della cittadinanza e dell'ambiente. Nei trenta giorni previsti daremo tutte le integrazioni richieste".

Schlein: "Anche ministro Pichetto è nemico dell'Italia?"

Angelo Bonelli, di Alleanza verdi e sinistra, ha attaccato: "La commissione tecnica del ministero dell'Ambiente ha demolito il progetto definitivo sul ponte sullo stretto di Messina. Una domanda al ministro Salvini e all'Ad Ciucci: ma esiste un progetto definitivo? O quello che avete presentato è quello di 15 anni fa che era stato bocciato nel 2012 dal Ministero dell'Ambiente?". Anche Giuseppe Conte ha parlato di "un macigno sul progetto del Ponte sullo Stretto", criticando che "il governo, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario".

Elly Schlein è intervenuta a sua volta: "Quando lo abbiamo denunciato noi, con un esposto e in Parlamento, il ministro Salvini ci ha accusato di essere nemici dell’Italia, ci chiediamo se a questo punto lo sia anche il suo collega ministro Pichetto Fratin. Evidentemente anche il ministero dell’Ambiente conferma ciò che da mesi non solo il Pd, ma le associazioni, il territorio, dicono: siamo di fronte a un progetto dannoso, inutile, costoso e pieno di incertezze".

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