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Cosa ha detto Giorgia Meloni sull’immigrazione e sul piano Mattei

Giorgia Meloni alla conferenza stampa di fine anno ammette di non essere soddisfatta dei risultati della gestione dell’immigrazione: “Non sono soddisfatta ma vogliamo vincere la sfida alla fine di questa legislatura”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, che dopo due rinvii si è tenuta oggi, torna sul dossier immigrazione, e dichiara che il momento peggiore da quando è al governo è stata la vicenda del naufragio di Cutro. Quella strage, in cui hanno perso la vita 94 persone, di cui 35 minori, "è stato il momento più difficile", dice Meloni rispondendo a una domanda.

La premier e leader di Fdi ammette però il fallimento della gestione dei flussi migratori fino ad ora, aggiungendo che i dati sugli arrivi di migranti in Italia non sono "soddisfacenti, soprattutto rispetto alla mole di lavoro che ho dedicato a questa materia".

"Sono leggermente più soddisfatta dei dati dell'ultima parte dell'anno, che vedono un calo. La materia è una sfida epocale, si possono fare diverse iniziative che danno un consenso immediato ma non risolvono il problema sulla lunga distanza e io cerco di risolvere il problema strutturalmente con un coinvolgimento internazionale enorme".

La presidente del Consiglio assicura che il suo obiettivo "è lavorare in Africa, fermare le partenze in Africa ed aprire lì degli hotspot per stabilire chi abbia diritto ad arrivare in Europa e lavorare sulla migrazione regolare. Siamo stati il primo governo che ha attivato il decreto flussi per tre anni, perché un altro elemento per vincere l’immigrazione irregolare è dare segnali sulla migrazione legale".

"È un lavoro molto complesso, alcune cose cominciano a cambiare. È cambiato l’approccio. L’Italia ha portato nell’ultimo anno sulla migrazione un approccio serio e non ha avuto problemi a farsi ascoltare. La questione seria su come affrontare a livello europeo la migrazione non l’aveva mai posta nessuno prima, nemmeno l’Italia. In Europa adesso non si parla più solo di distribuire in Ue i migranti ma di lavorare in Africa con politiche efficaci, questo è anche merito nostro".

"La situazione geo politica attuale è molto complessa e il tema migrazione riguarda più temi, compresa la destabilizzazione costruita ed occorre lavorare su ogni fronte. Non sono soddisfatta ma vogliamo vincere la sfida alla fine di questa legislatura. Vogliamo combattere i trafficanti e fermare l’immigrazione irregolare, difendere il diritto a non dover immigrare e lavorare sull’immigrazione regolare".

E la soluzione strutturale per Meloni è ancora una volta il Piano Mattei, un piano che nessuno ha letto e che non è stato ancora presentato. La presidente del Consiglio assicura che il Piano Mattei "è più avanti di quanto sembri e di quanto senta dire. Ci sarà tra poche settimane la conferenza Italia-Africa e quella sarà l'occasione per presentare il piano. Non sarà solo l'energia il nostro focus, anche se c'è questo tema".

Cosa ha detto Meloni sul decreto flussi

Per quanto riguarda il decreto flussi, Meloni riconosce l'esistenza di "una complessità oggettiva in cui si accavallano le richieste 2023 a cui si aggiungeranno le richieste 2024. È un carico di lavoro enorme. Bisogna valutare ipotesi di snellimento delle procedure, nel mentre abbiamo rafforzato gli organi che se ne occupano".

"Il ministro Tajani ha rafforzato il personale nei paesi d’origine, stessa cosa sta facendo con le prefetture il ministro Piantedosi. Abbiamo una difficoltà oggettiva in questa fase iniziale ma confido che andremo in maniera più spedita. Ricordo comunque che il sistema andava in tilt con numeri molto minori in precedenza, abbiamo però chiaro il problema e stiamo potenziando le strutture. Ragioneremo poi sullo snellire alcune procedure".

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