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Cosa dice il nuovo regolamento Ue che vuole eliminare l’insalata in busta dagli scaffali dei supermercati

Via la insalate in busta dai supermercati. È uno degli effetti del nuovo regolamento Ue sugli imballaggi, che ha ottenuto un primo sì dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Martedì scorso la commissione Ambiente del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale su una proposta di regolamento che stabilisce i requisiti per l'intero ciclo di vita degli imballaggi, dalle materie prime allo smaltimento finale, con 56 voti a favore, 23 contrari e 5 astensioni. Nel testo adottato, gli eurodeputati chiedono di vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.

Lo scopo è quello di prediligere il riuso e la drastica riduzione della plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. Nella proposta si chiede espressamente ai Paesi di provvedere a garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali da imballaggio entro il 2029.

Il Ppe si è diviso, i deputati di Fdi hanno votato contro e parlano di "deriva ultra-ambientalista". Il testo del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr), che ha ricevuto l'ok, però non è definitivo: si dovrà passare ancora dal voto dell'assemblea plenaria, previsto tra il 20 e il 23 novembre, e dal negoziato con il Consiglio Ue.

Ma se entrasse in vigore domani il testo approvato martedì, sarebbe vietata la plastica per le confezioni di frutta o verdura più piccole di un chilo, ad esempio le buste dell'insalata, ma anche vaschette, reti, vassoi, sarebbero vietate le stoviglie monouso all'interno dei circuiti di ristorazione e dei fast-food. E ancora dovremmo dire addio, entro il 31 dicembre 2027, alle bustine di zucchero, alla monoporzione del ketchup, ai flaconcini di shampoo, bagnoschiuma e crema offerti negli hotel. Il vino invece è escluso dai vincoli previsti dalla normativa Ue sugli imballaggi.

Le reazioni

Gli obiettivi sul riuso sono stati contestati dall'Italia in difesa del settore del riciclo registrando alti tassi di riutilizzo della plastica. "Il voto in Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sul regolamento imballaggi conferma le nostre preoccupazioni: si continua ad andare verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target Ue con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l'ambiente e affermando i più avanzati principi dell'economia circolare", ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.

Per il Pd quello votato martedì "non rappresenta il testo definitivo che sarà votato nella plenaria di novembre. In quell'occasione ribadiremo la nostra posizione per un approccio che prende in considerazione gli investimenti e i risultati del nostro paese nel riciclo, approccio che non è presente nel testo approvato oggi in commissione", hanno commentato in una nota Alessandra Moretti e Achille Variati, europarlamentari del Partito democratico e componenti della commissione ambiente. "Lavoreremo per presentare in plenaria emendamenti che sostengano con più forza gli eccellenti risultati nel riciclo come nel caso dell'Italia difendendo al contempo gli obiettivi fondamentali per la tutela dell'ambiente che ci vedono da sempre in prima linea per gli interessi dei nostri cittadini".

"Le bottiglie di vino vengono esentate dalle norme sugli imballaggi che sono confermate per l'ortofrutta, con il limite ora fissato a 1 kg che rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l'insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete di peso inferiore al limite", ha denunciato la Coldiretti.

Si tratta di "un testo che nella forma attuale apre ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori".

"Ma si rischia anche un effetto negativo sui consumi – ha aggiunto la Coldiretti – dove i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato del 10% per la frutta e del 6% per gli ortaggi nel primo semestre del 2023, con un impatto pericoloso sulla salute".

"Salvo invece il vino con l'esenzione agli obblighi di riutilizzo per le bottiglie fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che viene confermata, in maniera positiva e migliorativa rispetto alla proposta originaria della Commissione. Sventato il rischio della standardizzazione delle bottiglie per il vino e la riduzione del loro peso, eliminando di fatto il formato magnum ma anche le tipologie più "importanti" come ad esempio quelle necessarie per i grandi vini invecchiati, dal Barolo all'Amarone. La battaglia si sposta ora per la seduta del Parlamento in plenaria, ad oggi previsto per la settimana del 20 novembre, per migliorare un testo che è ancora fortemente penalizzante per alcuni settori dell'agroalimentare".

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