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Cosa contiene la risoluzione di maggioranza al Def, dagli interventi contro caro energia al fisco

Fanpage.it ha potuto visionare il documento definitivo che la maggioranza accompagnerà al Def, il quale definisce le principali linee di politica economica del Paese per i prossimi anni. Ecco cosa contiene.
A cura di Annalisa Girardi
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È in corso a Montecitorio la discussione sul Documento di economia e finanza, che il Parlamento si appresta ad approvare e che deve essere inviato alla Commissione europea entro la fine del mese. Fino all'ultimo, però, la maggioranza è stata impegnata nella ricerca di un'intesa sulla risoluzione al Def: un'operazione che ha richiesto più tempo del previsto a causa delle distanze che permangono tra le forze politiche su temi chiave come quello del fisco. Fanpage.it ha potuto visionare il documento definitivo che la maggioranza accompagnerà al Def, il quale definisce le principali linee di politica economica del Paese per i prossimi anni.

Per la precisione: le relazioni da presentare sono due, una sul Def e una al Parlamento per aggiornare il piano di rientro del debito pubblico. Fino a questa mattina i partiti che compongono la maggioranza hanno cercato un accordo e alla fine, da tutte le parti, è emersa la necessità di chiedere al governo un nuovo scostamento di bilancio se la situazione dovesse farsi ancora più critica. Insomma, la crisi provocata dalla guerra in Ucraina richiederebbe più sforzi e più risorse di quelle stanziate finora. Il Def 2022 infatti, si legge, "tiene conto del fatto che la situazione attuale sia meno favorevole rispetto a quella delineata lo scorso settembre in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento 2021".

Alla luce di ciò si impegna il governo "a proseguire, in uno spirito di collaborazione con il Parlamento, nell’iter dei disegni di legge indicati nel Def 2022, attribuendo priorità a quelli contenenti riforme abilitanti per il PNRR". Si indicano quindi "nuove iniziative espansive" utilizzando gli spazi che lascia la manovra per effettuare ulteriori interventi di contenimento dei prezzi dell'energia. Ad esempio, si parla ancora della revisione dei prezzi del carburante e della necessità di continuare a garantire liquidità alle imprese maggiormente colpite dalla crisi energetica. Quindi interventi per limitare il caro energia e per affrontare i problemi connessi alla scarsità di materie prime. Ma questi non sono gli unici effetti di cui il governo dovrà occuparsi in relazione alla crisi ucraina: nella relazione si ribadisce infatti di "rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini".

Viene anche sottolineata l'importanza del sostegno al sistema sanitario e si afferma che, come fatto durante la pandemia, il governo dovrebbe prevedere interventi straordinari di sostegno se i riflessi della guerra in Ucraina dovessero pesare troppo sul quadro economico. Si parla poi di "trovare il corretto punto di equilibrio tra interessi erariali e salvaguardia della continuità aziendale e al potenziamento del sistema di riscossione".

E poi ancora: sostegno all'istruzione, all'università e alla ricerca, "garantendo risorse adeguate da destinare al comparto scuola nonché ai comparti della cultura e del turismo colpiti duramente nella fase pandemica". Ma anche "proseguire nell’attuazione del Green New Deal, conformemente agli impegni dell’Unione europea in materia di ambiente e sviluppo sostenibile". E ancora: "A dottare le iniziative necessarie a risolvere le emergenti problematiche di carattere sociale rafforzando le misure per affrontare la povertà alimentare ampliando anche il bonus sociale e le crescenti disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, con interventi finalizzati ad invertire il trend demografico del Paese, anche dando piena attuazione agli interventi previsti dal family act", favorendo ad esempio l'inserimento nel mercato del lavoro di giovani e donne, o prevedendo interventi speciali per la ripresa economica del Mezzogiorno.

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