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Superbonus 110, le ultime notizie

Cosa cambia con il nuovo decreto Superbonus per chi deve chiudere i lavori: tutte le novità

Con il decreto Superbonus non è arrivata nessuna proroga per lo sconto fiscale al 110%. Nel 2024 l’agevolazione resta al 70%, con alcune misure per scontare i lavori dello scorso anno e per facilitare la chiusura dei cantieri. C’è anche un bonus per redditi bassi, che però è ancora da definire.
A cura di Luca Pons
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Il dl Superbonus è ufficialmente diventato legge con l‘approvazione definitiva del Senato, arrivata nella serata di martedì. Nonostante mesi di dibattito sulla possibilità di una proroga, alla fine il testo del decreto non è stato cambiato rispetto alle decisioni iniziali del governo Meloni. Si conferma, quindi, che l'accesso al Superbonus 110% è impossibile per le spese effettuate nel 2024, con pochissime eccezioni molto delimitate.

Per chi ha ancora un cantiere attivo, il cambio è evidente: nel 2024 lo sconto fiscale scende dal 110% al 70%. Il decreto prevede due aiuti in queste situazioni. Da una parte, sarà possibile riscuotere i crediti al 110% per tutti i lavori che sono stati effettuati e asseverati entro il 31 dicembre 2023. Dall'altra, chi dovesse decidere di concludere i lavori in anticipo – ad esempio perché non può permettersi di pagarli con le nuove agevolazioni economiche – anche senza aver raggiunto il salto di due classi energetiche che era inizialmente previsto, non dovrà restituire i crediti già ricevuto all'Agenzia delle Entrate.

Quest'ultima sanatoria, però, riguarda solamente coloro che hanno scelto la cessione del credito o lo sconto in fattura. Chi invece lo avrebbe detratto dall'Irpef dovrà rinunciare. Lo scopo di queste misure è agevolare coloro che non hanno ancora completato i lavori, e rendere più semplice l'eventuale chiusura dei cantieri. Senza l'obbligo di restituire i crediti, scende il rischio di un contenzioso con l'azienda edile.

C'è poi un'agevolazione rivolta solamente a chi ha un reddito basso, per compensare il passaggio dello sconto fiscale dal 110% al 70%. Per le famiglie con reddito di riferimento sotto i 15mila euro, che al 31 dicembre 2023 avevano un avanzamento dei lavori di almeno il 60%, infatti, sarà possibile accedere a un contributo per aiutare a pagare la parte degli interventi edili che non ricade nel Superbonus. Sarà applicabile a tutti i lavori effettuati tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.

Su questo bonus per redditi bassi non ci sono ancora dettagli specifici. Tutte le modalità per fare domanda, così come i dettagli sul pagamento e gli importi, dovranno essere definite più avanti. Per il momento c'è un aspetto che non fa ben sperare, però. Il fondo dedicato a finanziare questo bonus contiene appena 16 milioni di euro, ad oggi. Una somma che evidentemente basterebbe per compensare solo in minima parte i cantieri ancora aperti.

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