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Scuole chiuse per Coronavirus. La ministra Azzolina: “No al sei politico, pretendo responsabilità”

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non vuole sentir parlare di sei politico di fronte all’emergenza coronavirus: “Non mi parli di sei politico! Dobbiamo essere il più possibile presenti nei confronti delle scuole, intervenire sulle difficoltà, ma pretendere da loro senso di responsabilità”. E se le scuole dovessero rimanere chiuse ancora a lungo, “prepareremo un piano di emergenza anche per gli esami di maturità”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Non mi parli di sei politico! Dobbiamo essere il più possibile presenti nei confronti delle scuole, intervenire sulle difficoltà, ma pretendere da loro senso di responsabilità": così la ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina, commenta la gestione dell'emergenza coronavirus per le scuole che anche questa settimana restano chiuse in diverse Regioni. In un'intervista con Repubblica Azzolina interviene sulle conseguenze che lo stop all'attività scolastica potrebbe avere sull'anno scolastico. Affermando di sperare che gli studenti possano tornare presto in Aula, la ministra aggiunge che "se così non fosse prepareremo un piano di emergenza anche per gli esami di maturità".

Azzolina rilancia le attività didattiche a distanza: "Stiamo vivendo un momento di difficoltà ma lo stiamo trasformando in un'opportunità con una spinta che viene dal basso, dalle scuole stesse, perché molte la didattica a distanza la facevano già". Per quegli istituti che non sono ancora attrezzati, invece, spiega: "Abbiamo aperto una pagina sul sito del Miur che va immaginata come un inizio. La prima cosa che si trova sono le lezioni di formazione per i docenti, i cosiddetti webinar, seminari in rete". Gli studenti possono trovare "le piattaforme che permettono di avere classi virtuali a tutti gli effetti. Compiti compresi". Infine, "il terzo step riguarda i materiali multimediali: la Rai e la Treccani ci hanno fornito parte dei loro archivi, la Rai lo ha addirittura diviso per discipline….sono ottimista, riceviamo tantissimi messaggi di persone che sono più in difficoltà e che stiamo aiutando, ma anche quelli di altri che stanno facendo benissimo e si offrono di aiutare".

Già nelle scorse settimane si era iniziato a ragionare su come poter gestire la chiusura delle scuole. Infatti, qualora gli istituti non raggiungessero i 200 giorni in aula, l'anno scolastico potrebbe non essere considerato valido. Il ministero ha però rassicurato studenti e insegnanti: se l'emergenza coronavirus dovesse continuare ancora a lungo, costringendo le scuole a chiusure prolungate, si potrebbe mettere mano al calendario scolastico, in modo da recuperare i giorni persi. Ad esempio, potrebbe essere posticipata di alcuni giorni la pausa per le vacanze estive: "Le istituzioni scolastiche, soprattutto se interessate da prolungati periodi di sospensione dell'attività didattica, potranno valutare, la necessità di procedere ad adattamenti del calendario scolastico finalizzati al recupero, anche parziale, dei giorni di lezioni non effettuati", si legge nel sito del Miur.

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