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Conte contro Meloni per le frasi sul Mes, nominato il giurì d’onore: entro il 9 febbraio il responso

Il presidente della Camera Fontana ha approvato la richiesta di Giuseppe Conte di istituire un giurì d’onore per le frasi di Giorgia Meloni in Aula sul Mes: la commissione di indagine dovrà dare una risposta entro il 9 febbraio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il giurì d'onore verificherà se, con le sue frasi in Aula sul Mes, Giorgia Meloni abbia leso l'onorabilità di Giuseppe Conte. Dopo le durissime polemiche delle scorse settimane, il leader del Movimento 5 Stelle – apparso prima in un video in cui utilizzava toni abbastanza accesi e poi in una conferenza stampa in cui annunciava la sua decisione – ha chiesto e ottenuto l'istituzione della commissione d'indagine alla Camera. Durante il dibattito sulla manovra, infatti, la presidente di turno Anna Ascani ha letto la comunicazione ufficiale: "Il presidente della Camera, dopo la richiesta del deputato Giuseppe Conte e sussistendone i presupposti, ha nominato la commissione di indagine che giudichi la fondatezza delle accuse rivoltegli dalla deputata Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri, nel corso dell'Assemblea del 12 dicembre 2023".

La polemica era scoppiata dopo le frasi di Giorgia Meloni sul Mes, che aveva accusato il suo predecessore a Palazzo Chigi di aver agito col favore delle tenebre sul Meccanismo europeo di stabilità. Ma non solo: la vera pietra dello scandalo è stato un fax inviato dall'ex ministro Di Maio, citato da Meloni durante il suo discorso in Aula – con o senza dolo è tutto da chiarire – in maniera errata. La leader di Fratelli d'Italia ha confuso la data di invio della missiva, sbagliando di pochi giorni ma in maniera determinante, trattandosi delle ore in cui cadeva il governo Conte due.

A far parte del giurì d'onore saranno il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè – in qualità di presidente – e i deputati Fabrizio Cecchetti (Lega), Filiberto Zaratti (alleanza Verdi e Sinistra), Alessandro Colucci (Noi Moderati) e Stefano Vaccari (Partito Democratico). La commissione dovrà riferire alla Camera entro il 9 febbraio 2024. Il giurì d'onore, tuttavia, non ha poteri sanzionatori: elaborerà una relazione che trasmetterà al Parlamento, poi sarà l'Aula a prendere una eventuale decisione.

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