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Con riaperture al 12 maggio (e non al 26 aprile) i morti Covid giornalieri potevano essere la metà

Se il governo avesse riaperto il 12 maggio, invece che il 26 aprile, i morti Covid giornalieri avrebbero potuto essere la metà. Lo afferma lo studio della fondazione Bruno Kessler inviato nei giorni scorsi al Comitato tecnico scientifico, sottolineando i rischi di una ripartenza con un’incidenza di nuovi casi ancora molto alta e cosa avrebbe voluto dire allentare le misure restrittive con un numero di casi ben inferiore.
A cura di Annalisa Girardi
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Se il governo avesse rimandato di qualche settimana le riaperture i morti giornalieri avrebbero potuto essere la metà. È questo l'avvertimento di uno studio della fondazione Bruno Kessler, presentato qualche giorno fa al Comitato tecnico scientifico e mai pubblicato dal governo. Nell'indagine, condotta dal matematico Stefano Merler, si sottolinea che con una ripartenza al 12 maggio l'allentamento delle misure restrittive sarebbe andato a coincidere con un numero di contagi giornalieri ben al di sotto di quello attuale. Il che avrebbe significato riaprire con la metà dei decessi giornalieri che contiamo al momento.

Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità l'incidenza settimanale ogni 100 mila abitanti, dal 12 al 18 aprile, è pari a 157,74 casi. Secondo il ministero della Salute il sistema sanitario inizia a mostrare i primi segni di criticità nel momento in cui si superano i 50 casi ogni 100 mila abitanti in sette giorni. Oltre questa soglia diventa difficile tenere sotto controllo la diffusione del virtus. Mantenendo le misure restrittive, in due settimane il valore dell'incidenza sarebbe potuto scendere ulteriormente e si sarebbe potuto riaprire con un numero di contagi e di casi attivi nettamente inferiore. A cui, ovviamente, sarebbero corrisposti meno decessi.

Riaprire con un'incidenza ancora molto elevata, chiaramente, porta con sé il rischio di una nuova e rapida impennata della curva dei contagi. Lo studio tiene comunque conto dell'impatto della campagna vaccinale sull'epidemia, che per prima cosa ha ridotto il tasso di letalità del virus, proteggendo le categorie più a rischio.

Insomma, secondo l'indagine trasmessa al Cts "riaperture precoci, entro aprile", anche con un miglioramento dell'epidemia con un Rt pari a 1 (secondo gli ultimi dati dell'Iss al momento l'indice è fermo allo 0,8), potrebbero portare a un "costante, ma alto numero di morti giornaliere". Un numero che invece potrebbe essere "estremamente ridotto con riaperture a valle di un marcato calo dell'incidenza".

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