Compravendita di senatori: chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi

Altra tegola per Silvio Berlusconi, dopo la conferma in appello della condanna a 4 anni di carcere ed a 5 di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nell'ambito del procedimento Mediaset – diritti tv. La Procura di Napoli ha infatti chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori, che tiene conto delle dichiarazioni dell'ex senatore Sergio De Gregorio, eletto nelle fila dell'Italia dei valori e successivamente passato al centrodestra. La stessa richiesta di rinvio a giudizio è stata poi formalizzata per Valter Lavitola e Sergio De Gregorio.
Ricordiamo che poco meno di due mesi fa il giudice Marina Cimma aveva respinto la richiesta avanzata dalla Procura di Napoli per un giudizio immediato del Senatore Berlusconi, "costringendo" i pm a procedere con il rito ordinario con l'avviso di conclusione delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio formulata oggi.
L'indagine che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio riguarda, come ricorderete, la presunta "erogazione di denaro, per circa 3 milioni di euro" nei confronti dell'allora senatore Idv (nonché leader del movimento Italiani nel mondo) Sergio De Gregorio, al fine di convincerlo a passare all'opposizione e contribuire ad ingrossare la pattuglia di senatori del centrodestra in previsione di sfiduciare l'esecutivo guidato da Romano Prodi (cosa che poi avvenne). Va detto che lo stesso De Gregorio avrebbe dichiarato ai giudici di aver ricevuto tale somma "2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da 200/300mila euro", successivamente ad un incontro con Berlusconi a Palazzo Grazioli. Di diverso avviso i legali del Cavaliere che hanno sempre sostenuto che "come già ampiamente acclarato si è trattato di un accordo politico alla luce del sole tra Forza Italia e il senatore De Gregorio”.