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Come cambieranno i bonus edilizi quando la direttiva Ue Case green entrerà in vigore

Il governo Meloni punterà su nuovi incentivi per “premiare più le pompe di calore e l’isolamento”. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin lo ha detto commentando la direttiva europea Case green, che porterà a diversi interventi sugli immobili italiani nei prossimi anni per ridurre il consumo di energia.
A cura di Luca Pons
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Nei prossimi anni il governo Meloni lavorerà su nuovi incentivi e bonus edilizi, soprattutto per due tipi di interventi: l'installazione di pompe di calore – magari sostituendo i bonus caldaie che dall'anno prossimo spariranno – e l'isolamento termico degli edifici. A dirlo è stato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un'intervista alla Stampa. Il motivo è che la nuova direttiva europea Case green è stata approvata, e quando entrerà in vigore – ogni Stato avrà alcuni anni di tempo per adottarla – richiederà di fare diversi lavori su molte case italiane, per ridurre il consumo energetico entro il 2030.

L'ultima versione del testo è più morbida delle precedenti: ad esempio, non richiede l'obbligo di portare tutti gli edifici in classe energetica D entro il 2033. Tuttavia ci sono dei paletti e degli obblighi da rispettare, che ciascun Paese dovrà perseguire a modo suo. Uno di questi obiettivi è ridurre il consumi degli edifici abitabili del 16% entro il 2030. Per farlo, bisognerà anche svolgere dei lavori, soprattutto sugli immobili più inquinanti. E qui entrano in gioco le agevolazioni, anche se bisogna ancora capire con quali soldi saranno pagate.

Pichetto ha lamentato che la direttiva Case green "non tiene pienamente conto delle nostre specificità, perché i vincoli che sono stati posti, almeno per quanto riguarda l'Italia (ma questo può valere anche per la Francia) non tengono conto della struttura dei fabbricati e del fatto che quasi i due terzi hanno più di settant'anni, sia della condizione di ultra frazionamento della proprietà, posto che la caratteristica italiana è quella di avere oltre l'80% di famiglie che sono proprietarie di immobili". Insomma, coordinare degli interventi su tutto il territorio nazionale potrebbe essere complicato, anche con i bonus.

Anche perché serve "un grande piano di intervento nazionale che il bilancio dello Stato italiano fatica a sostenere". I fondi europei rimangono gli stessi già stanziati in precedenza, e per pagare le nuove agevolazioni bisognerà cancellarne delle altre o trovare i soldi da altre fonti. In ogni caso, Pichetto ha chiarito: "Non c’è nessuna intenzione di andare a proporre sanzioni per stimolare il raggiungimento del target".

Al contrario, "il target lo dobbiamo raggiungere con uno stimolo di tipo diverso", ovvero "con benefici di tipo fiscale". Questi bonus "dovranno premiare più le pompe di calore e l’isolamento rispetto ad altri tipi di interventi previsti dalle norme attuali". Nel 2025 finiranno gli incentivi per le caldaie a gas, e già da allora potrebbero partire nuove agevolazioni per questi altri tipi di lavori. Un primo passo, per spingere sempre più persone a migliorare l'efficienza energetica del loro immobile.

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