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Colf e badanti: cosa cambia e perché le famiglie pagheranno di più

Il contratto nazionale del lavoro domestico – colf, badanti e baby sitter – prevede che le paghe vengano adeguate ogni anno in base al tasso di inflazione, che nel 2022 è stato il più alto da decenni. Datori di lavoro e sindacati non hanno trovato un compromesso, e gli stipendi minimi aumenteranno del 9%.
A cura di Luca Pons
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A partire da gennaio, le retribuzioni minime di colf, badanti e baby sitter aumentano del 9,2%. Per chi lavora convivendo, anche l'indennità di vitto e alloggio cresce, dell'11,5%. Le associazioni dei datori di lavoro (cioè le famiglie) e i sindacati non sono riusciti a trovare un accordo diverso nei loro tre incontri avvenuti al ministero del Lavoro, e così, come previsto dal contratto nazionale di categoria, scatta automaticamente l'adeguamento all'inflazione.

Gli stipendi minimi dovranno aumentare di una percentuale pari all'80% dell'inflazione che è stata registrata dall'Istat al 30 novembre del 2022. L'adeguamento all'inflazione è un meccanismo che si era attivato anche negli scorsi anni, ma allora il tasso di inflazione era decisamente più basso e quindi gli aumenti di stipendio più ridotti. Dato che nel 2022 il tasso di inflazione è stato ai massimi dagli anni Ottanta, invece, l'aumento della retribuzione significativo.

Il motivo per cui il contratto collettivo nazionale del lavoro domestico prevede un adeguamento automatico all'inflazione è di mantenere il potere d'acquisto degli stipendi di colf, baby sitter e badanti. In caso contrario, la busta paga resterebbe la stessa mentre i prezzi aumentano. Per questo i datori di lavoro cercavano un compromesso diverso: in molti casi, i loro stipendi non sono stati adeguati all'inflazione, e quindi si trovano con un potere di spesa minore.

Fanno eccezione i pensionati, ma solo quelli nelle fasce di reddito più basse hanno avuto un adeguamento totale all'inflazione, mentre per gli altri è stato più ridotto. Va detto che, per chi pagava già più del minimo sindacale, l'aumento sarà più ridotto. Chi pagava oltre il 9,2% in più del minimo, non vedrà nessun aumento.

Stangata per le famiglie, quanto aumentano gli stipendi di colf, badanti e baby sitter

Secondo una stima di Fidaldo, la Federazione italiana del lavoro domestico, per una badante a tempo pieno la retribuzione minima crescerà di circa 125 euro al mese. Tenendo in conto anche tredicesima, ferie e liquidazione, l'adeguamento all'inflazione porterebbe a circa 2mila euro in più di spesa all'anno. Per chi deve prendersi cura di una persona non autosufficiente, l'aumento potrebbe avvicinarsi ai 3mila euro all'anno.

Per Assindatcolf, l'Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, incrementi di questo tipo potrebbero spingere le famiglie a "decidere di ridurre le ore della propria assistente familiare", oppure di "dichiararne di meno". "Prevediamo un aumento del lavoro nero", ha detto il presidente Andrea Zini.

Ma secondo l'associazione c'è anche il rischio "per molte donne di rinunciare al lavoro e tornare a casa". Infatti, "diventa conveniente, a fronte di un lavoro a basso salario e della possibilità di avere la Naspi o assegni unici più consistenti, non affrontare la spesa del lavoro domestico".

Per quanto riguarda il sommerso, l'associazione Domina (che raccoglie famiglie di datori di lavoro domestico) ha recentemente stimato che il 52,3% dei lavoratori nel settore sia irregolare. Si tratta di poco più di un milione di persone in Italia, su un totale di circa due milioni.

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