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Chiara Appendino non si ricandiderà come Sindaca di Torino

La Sindaca di Torino Chiara Appendino, esponente del Movimento 5 Stelle, ha reso nota la volontà di non ricandidarsi nella prossima tornata elettorale. L’annuncio conferma le indiscrezioni delle ultime settimane e riapre la corsa per la guida della città piemontese, con le Comunali in programma nella primavera del 2021.
A cura di Redazione
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Chiara Appendino non si ricandiderà a Sindaca di Torino alle Elezioni Comunali della primavera del 2021. La notizia viene rilanciata in questi minuti e conferma le indiscrezioni delle ultime settimane, che anticipavano un passo indietro dell'esponente del Movimento 5 Stelle, anche in relazione alla sua condanna in primo grado a sei mesi di reclusione per falso in atto pubblico nella vicenda Ream. Ricordiamo che, dopo le modifiche allo Statuto del Movimento 5 Stelle, Appendino avrebbe potuto beneficiare della cosiddetta regola del "mandato zero" e dunque sarebbe stata candidabile anche per le regole interne ai grillini; allo stesso tempo, però, la sua condanna in primo grado sarebbe incompatibile con l'appartenenza ai 5 Stelle (e infatti la Sindaca si era autosospesa subito dopo la sentenza). Per ora non si registrano dichiarazioni della Sindaca, che avrebbe comunicato la sua decisione ai suoi più stretti collaboratori e ai consiglieri comunali che sostengono la sua maggioranza. Ricordiamo che Appendino è Sindaca dal 2016, quando guidando la lista monocolore grillina sconfisse Piero Fassino al ballottaggio.

L’affare Ream e la condanna in primo grado

Appendino è stata condannata in primo grado in un processo determinato da un’indagine del 2017, seguita da una denuncia del Collegio dei revisori. Sotto accusa la gestione di un debito del Comune nei confronti della Ream (Real Estate Asset Management), determinato da una caparra per esercitare un diritto di prelazione sul progetto di rinascita dell'area ex Westinghouse. Per i giudici, la Sindaca e alcuni suoi collaboratori avrebbero indebitamente posticipato la messa a Bilancio del debito, al fine di far quadrare i conti alla chiusura del bilancio comunale.

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