Chi ha ragione fra Schlein e Meloni sui posti di lavoro creati

Nel suo augurio per il 1° Maggio, Giorgia Meloni ha rivendicato i numeri dell'occupazione in Italia. "Il lavoro è uno dei pilastri su cui questo governo ha fondato la sua azione. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro e il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila. Anche l'occupazione femminile ha toccato il livello più alto di sempre. La disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte", ha dichiarato in un video diffuso sui suoi profili social.
Meloni ha riconosciuto che "c'è ancora tanto da fare", ma ha parlato di una "direzione chiara" tracciata dal suo esecutivo. Le sue parole sono state contestate da sindacati e opposizioni, con la segretaria del Pd Elly Schlein in prima linea, che ha accusato la premier di "mentire a viso aperto sui numeri". Il riferimento della leader è alla crescita dei salari reali vantata da Meloni nella giornata di ieri, quando ha annunciato di aver recuperato dall'Inail 650 milioni di euro da destinare alla sicurezza sul lavoro.
L'Italia "è fanalino di coda nei paesi del G20 sul salario" e, secondo i dati Ocse, "è l'unico paese in cui i salari sono diminuiti invece che aumentare", ha replicato Schlein, che insiste sulla necessità di "calendarizzare la legge di iniziativa popolare delle opposizioni sul salario minimo". Il governo Meloni "ha cercato di bloccare" questa legge, non avendo avuto "neanche il coraggio di votare contro, perché sanno che anche molti dei loro elettori sono a favore del salario minimo. Ci sono 5 milioni di lavoratori che stanno ancora aspettando il rinnovo dei contratti nazionali, mentre l'inflazione ha mangiato il potere d'acquisto degli italiani e il costo delle bollette è quello più caro d'Europa".
Il governo "continua a raccontare un paese che non c'è ", ha aggiunto Schlein. Giorgia Meloni "continua a mentire a viso aperto sui salari negando persino i dati usciti dall'Ista due giorni fa che dicono con chiarezza che non si sono recuperati i salari per l'8% dal 2021. Esca dal palazzo, venga in mezzo ai lavoratori e si occupi delle loro condizioni di vita, perché sono loro a mandare avanti questo paese", ha sottolineato.
Ma quindi chi ha ragione fra Meloni e Schlein? Quanto all'occupazione, l'ultima rilevazione Istat certifica un aumento degli occupati a 24 milioni e 332mila, rispetto al 2023 quando i numeri viaggiavano attorno ai 23 milioni. Quindi è vero che gli occupati sono cresciuti di poco più di un milione, ma resta altrettanto vero che il tasso di occupazione rimane il più basso d'Europa, al 63%. Per di più questa cresciuta non si registra tra gli under 35 dove il numero degli occupati è calato. Specie nella fascia tra i 25 e i 34 anni, le persone senza lavoro sono aumentate di 10mila unità.
Per quel che riguarda gli stipendi invece, è sempre l'Istat a fornire un quadro della situazione. E non è incoraggiante. Come dichiarato anche dalla leader dem, rispetto a gennaio 2021, le retribuzioni restano piuttosto basse, l'8% sotto i livelli del 2021. Insomma, è evidente che l'inversione di tendenza rivendicata dalla premier ancora attende di essere realizzata.