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Chi è Luigi Sbarra l’ex segretario Cisl nominato sottosegretario al Sud da Meloni e perché ci sono polemiche

L’ex segretario Cisl Luigi Sbarra è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe al Sud. Nato nel 1960, calabrese, Sbarra ha lavorato 14 anni all’interno del sindacato che ha guidato fino a metà febbraio. La sua nomina è stata criticata dalle opposizioni che lo accusano di aver agito “al servizio” del governo durante il suo mandato.
A cura di Giulia Casula
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L'ex segretario Cisl Luigi Sbarra è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe al Sud. La decisione è stata ufficializzata ieri dal Consiglio dei ministri e nella stessa giornata il sindacalista ha prestato giuramento al Quirinale. Le deleghe al Sud erano state assegnate a inizio governo a Raffaele Fitto, ma poi erano state riprese da Meloni quando l'ex ministro per gli Affari europei, il Pnrr e il Sud aveva lasciato il suo incarico dopo la nomina a commissario europeo.

Ora quella delega andrà a Sbarra, nominato come ‘indipendente'. La notizia dell'ingresso dell'ex segretario Cisl nella compagine governativa ha suscitato però alcune polemiche da parte delle opposizioni, che sostengono sia stato troppo ‘morbido' verso l'esecuitivo durante il suo mandato e che quell'accondiscendenza in qualche modo sia stata ‘ripagata'.

Chi Luigi Sbarra, la carriera politica dal sindacato al governo Meloni

Luigi Sbarra, classe 1960, calabrese, è stato segretario generale della Cisl fino a metà febbraio quando al suo posto è subentrata Daniela Fumarola. Nato a Pazzano, un piccolo comune della Locride, in provincia di Reggio Calabria, dopo la maturità tecnica di geometra inizia a lavorare e si avvicina al mondo dei sindacati. Prima come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali, poi come segretario della federazione.

Sbarra muove le sue prime mosse in Calabria, dove si batte assieme ai lavoratori per il Patto Territoriale della Locride e per il Contratto d'Area di Gioia Tauro.  Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000, quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Nel 2009 arriva l'ingresso nella segreteria nazionale, dove ricopre diversi incarichi di responsabilità. Nel 2015 guida la Fai-Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell'industria alimentare e della pesca e nel 2018 viene eletto segretario generale aggiunto della Cisl, succedendo alla leader Anna Furlan nel 2021.

Durante il suo mandato  si è contraddistinto per posizioni più pacate rispetto a quelle di Cgil e Uil nei confronti dei governi che si sono succeduti dal 2018 ad oggi (Conte, Draghi e Meloni). Tanto da staccarsi dalle altre sigle per intraprendere scelte ritenute discutibili da chi oggi lo accusa di aver agito per proprio interesse. Tra queste l'opposizione al salario minimo legale, il no agli scioperi indetti da Cgil e Uil e l'accordo sul contratto degli statali, criticato dagli altri sindacati.

"Il mio impegno sarà massimo per contribuire al rafforzamento dei processi di crescita, sviluppo, coesione e occupazione nel Mezzogiorno", ha assicurato Sbarra poco dopo la nomina, indicando tra gli obiettivi di "colmare i divari storici e valorizzare le opportunità disponibili, a partire dalle risorse del Pnrr, dagli Accordi di Coesione sottoscritti con tutte le regioni meridionali e dall'attuazione della Zes Unica". La scelta è stata spiegata anche dalla premier Giorgia Meloni: "Il messaggio – ha evidenziato – è che vogliamo continuare a rafforzare l'occupazione nel Mezzogiorno che è stato la locomotiva d'Italia, è cresciuto più della media italiana".

Le critiche dell'opposizione a Sbarra sulla nomina a sottosegretario al Sud

"Leggo che l'ex segretario della Cisl, Luigi Sbarra, entrerà nel Governo Meloni come sottosegretario al Sud. Tanti auguri. Ora forse è più chiaro il motivo per cui si schierò con forza per il no al salario minimo due anni fa", ha scritto sui social il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro, commentando la notizia della nomina. "Ci avremmo scommesso, la nomina di Sbarra non ci meraviglia affatto. È in perfetta continuità con il ruolo di sostegno al governo Meloni avuto fino ad oggi", ha affermato anche il capogruppo di Avs nella commissione Lavoro della Camera Franco Mari. Per la vicepresidente del M5S Chiara Appendino "la nomina dell’ex leader Cisl Sbarra a sottosegretario al Sud è sconcertante. Un ‘premio fedeltà’ per la connivenza a un Governo che sta passando nel tritatutto i diritti dei lavoratori. Dopo anni di allenamento siamo certi che eseguirà alla lettera gli ordini di Giorgia Meloni", ha scritto su X.

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