Chi è Franco Marini, il candidato del centrosinistra al Quirinale

Ottanta anni compiuti qualche giorno fa Franco Marini è il candidato del centrosinistra al Quirinale. Nato in un piccolo paese vicino L’Aquila, Marini ha ricoperto tra il 2006 e il 2008 la seconda carica dello Stato, quella di Presidente del Senato. Pierluigi Bersani, nel proporre la candidatura ai gruppi parlamentari, ha parlato di Marini come di “una persona limpida e generosa, uno dei costruttori del centrosinistra legato al lavoro e al sociale”, di un candidato con capacità ed esperienza. Un’esperienza che non manca al politico abruzzese che ha iniziato il suo percorso nella Democrazia cristiana, partito a cui ha aderito nel 1950. Impegnato nelle Acli e nell’Azione cattolica, nel 1985 Franco Marini è diventato segretario nazionale della Cisl e nel 1991 ha ricoperto la carica di ministro della Previdenza sociale e del Lavoro nel governo guidato da Giulio Andreotti. L’anno successivo è stato candidato per la Dc alle politiche ed è stato il primo degli eletti su scala nazionale. Nel 1994 ha contribuito alla fondazione del Partito popolare italiano e tre anni dopo ne è diventato il segretario. Nel 1999 Marini è stato eletto al Parlamento europeo e nel 2002 è diventato responsabile organizzativo della Margherita.
“L’augurio che il mio partito possa ritrovare una forte unità” – Candidato alle elezioni politiche del 2006, Franco Marini è entrato a Palazzo Madama da Presidente, carica che ha ricoperto per due anni, fino all’aprile del 2008 quando è stato eletto suo successore Renato Schifani. Dopo la caduta del governo Prodi il presidente uscente Giorgio Napolitano gli affidò un mandato esplorativo per valutare le condizioni per l’eventuale formazione di un esecutivo capace di scelte urgenti. Ma lo sforzo di Marini fu vano, non vi fu infatti un accordo tra le forze politiche. Candidato alle politiche del 2013, Marini non è stato rieletto. Nel giorno della prima votazione del Parlamento riunito in seduta comune il candidato del centrosinistra ha parlato di “una battaglia dura” e ha detto di sperare che si possa fare bene. Un commento anche sulle divisioni all’interno del partito in merito al suo nome: “L’augurio – ha detto Marini – è che il mio partito possa ritrovare una forte unità oggi. Scissione? Ma quale scissione”.