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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Chi continuerà a percepire il reddito di cittadinanza e fino a quando, dopo l’sms dell’Inps

L’Inps ha comunicato con un sms la perdita del reddito di cittadinanza per 169mila nuclei familiari. La misura è in vigore fino al 31 dicembre, invece, per il resto dei beneficiari.
A cura di Redazione
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Come ormai saprete, da agosto 169mila famiglie perderanno i benefici del reddito di cittadinanza (o della pensione di cittadinanza). Con un sms, l’Inps ha comunicato ai cittadini la fine del sussidio, in ottemperanza alla decisione del governo guidato da Giorgia Meloni di ridefinire gli strumenti di contrasto alla povertà. La riforma che porta la firma della ministra Calderone prevede infatti lo stop al sussidio dopo 7 mensilità nel 2023, per quei nuclei familiari in cui non vi sia la presenza di disabili, minori oppure over 60.

Il 27 luglio scorso, dunque, 169mila famiglie hanno ricevuto quella che sarà l’ultima rata della misura entrata in vigore col governo Conte. Per altri 80mila nuclei familiari lo stop al sussidio arriverà ad agosto, mentre dal primo settembre per loro entrerà in vigore lo strumento di supporto previsto dal decreto Lavoro.

Si tratta del Supporto per la formazione e il lavoro, finora chiamato ‘strumento di attivazione', che partirà il 1 settembre 2023 e prevederà un'indennità di 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi, riservato a chi parteciperà a programmi di formazione e progetti utili alla collettività. Parliamo dei “componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore dell’ISEE familiare, in corso di validità, non superiore a euro 6.000 annui e che non non posseggono i requisiti per ottenere l'Assegno di inclusione”.

La restante platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza continuerà a percepire l’assegno fino al 31 dicembre 2023. Si tratta di “nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 65 anni di età”. Dal primo gennaio del 2024, invece, sarà effettiva l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023: dunque sarà completamente eliminato il reddito di cittadinanza.

L’assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza

Per le famiglie di non occupabili dal 1 gennaio del prossimo anno ci sarà l'assegno di inclusione. Come per il reddito di cittadinanza, il tetto ISEE sarà di 9360 euro, mentre saranno escluse le persone che non sono residenti in Italia da almeno cinque anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo) e quelle che hanno avuto misure cautelari o sentenze di condanna negli ultimi dieci anni. L'importo è pensato come integrazione del reddito familiare fino a 6mila euro l'anno e può arrivare a 7560 per specifici nuclei familiari (con anziani o disabili). A tale somma potrà aggiungersi un contributo per l'affitto fino a un massimo di 3360 euro l'anno. Lo strumento sarà erogato tramite una Carta di inclusione e per un massimo di 18 mensilità.

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