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Che fine hanno fatto i rimborsi M5S? Da mesi i grillini non rendicontano né restituiscono nulla

La senatrice Elena Fattori, rispondendo ad alcuni militanti grillini che l’accusavano di non voler votare il Decreto Sicurezza in Parlamento per andarsene dal M5S e tenersi tutto lo stipendio parlamentare, ha svelato: “In realtà nessuno di questa legislatura sta restituendo lo stipendio come invece abbiamo fatto tutti noi in quella precedente”.
A cura di Charlotte Matteini
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Una nuova polemica rischia di scuotere il Movimento 5 Stelle. A distanza di mesi dallo scandalo "Rimborsopoli", che evidenziò come alcuni parlamentari pentastellati "taroccassero" i bonifici per la restituzione dello stipendio al fondo per le microimprese, si torna a parlare di mancate rendicontazioni e mancati rimborsi per gli onorevoli grillini. A sollevare il caso è stata la senatrice Elena Fattori su Facebok. Come spiega Next Quotidiano, la senatrice Fattori, rispondendo ad alcuni militanti grillini che l'accusavano di non voler votare il Decreto Sicurezza in Parlamento per andarsene dal M5S e tenersi tutto lo stipendio parlamentare, ha svelato: "In realtà nessuno di questa legislatura sta restituendo lo stipendio come invece abbiamo fatto tutti noi in quella precedente".

In effetti, andando a guardare il sito TiRendiconto.it appare evidente come tutte le rendicontazioni e restituzioni siano ferme alla passata legislatura. "In nome della trasparenza però questo gli elettori non lo sanno. Sanno invece che a fine giugno il MoVimento 5 Stelle aveva emanato il nuovo regolamento sulle rendicontazioni e sui rimborsi. In base a quel regolamento nuovi eletti e vecchi portavoce della XVII legislatura erano tenuti a versare una cifra forfettaria rispettivamente per il periodo da marzo a giugno e da gennaio a marzo. Sempre in quel documento era scritto che “a partire da luglio 2018” sarebbero state applicate le nuove modalità di rendicontazione", spiega Next.

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Proseguendo, Fattori ha spiegato che a parte la prima restituzione forfettaria e il versamento obbligatorio dei 300 euro al mese destinati a Rousseau "non stiamo più restituendo né rendicontando". Anche la senatrice Giulia Lupo ha confermato la versione della senatrice Fattori, spiegando che teoricamente nulla è cambiato nel M5S in relazione a restituzioni e rendicontazioni, ma che gli onorevoli stanno aspettando (da luglio) un nuovo sistema di rendicontazioni. L'effetto di questa attesa? Nessun parlamentare da quattro mesi sta più rendicontando o restituendo nulla.

"A quel punto nei commenti si palesa il senatore Gabriele Lanzi che spiega che in base al regolamento di cui sopra fare le rendicontazioni è facilissimo e quindi chiunque può accantonare il dovuto per poi versarlo quando sarà il momento. Quello che è chiaro quindi è che non c’è un conto corrente e manca ancora lo strumento (il sito) dove caricare i cedolini dei bonifici per la rendicontazione.

Secondo Lanzi la Fattori non ha chiare ‘le cautele che sottendono all’apertura di un conto intermedio' ovvero del conto corrente dove dovrebbero confluire le restituzioni in attesa che vengano destinate a progetti di pubblica utilità. Sarà perché nel MoVimento fanno le cose per bene ma in effetti quattro mesi per aprire un conto corrente sembrano un tempo eccessivo. Anche perché come ricordava ieri Di Maio nello stesso lasso di tempo il governo del Cambiamento è riuscito a completare metà del programma elettorale.

Secondo Lanzi  però la Fattori, denunciando pubblicamente come oggi non esista un sito dove i cittadini possano verificare spese, bonifici e cedolini, sta ‘orientando negativamente' perché non spiega che ‘i ritardi attengono all’implementazione di un conto corrente intermedio'."

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