Cgil, Cisl e Uil uniti contro la spending review

Che la bozza di spending review illustrata dal Premier Monti alle parti sociali non fosse piaciuta ai sindacati era stato chiaro fin da subito, del resto l'annuncio dei tagli per il pubblico impiego non poteva certo far piacere ai rappresentanti dei lavoratori. Dopo l'incontro di ieri con le parti sociali il coro unanime dei sindacati confederali parlava di sdegno e rabbia per una serie di tagli fatti in modo lineare senza alcuna volontà di agire per evitare gli sprechi. I rappresentanti dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un documento comune in cui si rigettano fermamente le proposte del Governo, si chiede un tavolo di confronto serio e, in caso contrario, si preannuncia una mobilitazione di piazza.
Annunciata mobilitazione in attesa di uno sciopero – Del resto tutti e tre i segretari nazionali avevano messo in chiaro che nel caso il Consiglio dei Ministri approvi questo decreto, lo sciopero generale sarà inevitabile. "Non credo si possa evitare lo sciopero generale se ci saranno solo tagli lineari” ha detto chiaramente Luigi Angeletti della Uil, appoggiato dal segretario della Cisl Bonanni che ha precisato "Se il Governo aderisce all'idea del dialogo, ci sono margini di trattativa, altrimenti valuteremo quali iniziative prendere". Per i sindacati, nonostante le rassicurazioni di Monti, quelli in atto si configurano solo come tagli lineari "che non hanno niente a che vedere con una spesa pubblica più efficiente e di maggiore qualità" e resi ancora più gravi dall'atteggiamento del Governo che non vuole il confronto.
Agire di più sugli sprechi della politica e meno sui lavoratori – Il taglio dei dipendenti pubblici e la stretta su permessi, ferie e quant'altro per Cgil, Cisl e Uil rischiano di trasformarsi nell'ennesima manovra economica senza intaccare i veri sprechi della Pubblica Amministrazione. Quello che non va giù ai sindacati confederali è la precisione con cui sono stati calcolati i tagli ai dipendenti statali e al contempo invece stabiliti obiettivi "fumosi ed indeterminati" sui tagli ai costi dalla politica. La proposta dei sindacati è di agire invece innanzitutto sulle consulenze e sulle società a capitale pubblico vero spreco di risorse e terreno di spartizioni politiche.