Cgia: “Per 10 milioni di italiani il modello 730 costerà di più rispetto all’anno scorso”

Nelle prossime settimane, la quasi totalità dei lavoratori dipendenti e dei pensionati si troverà alle prese con il modello 730, che quest’anno sarà precompilato: l’operazione riguarderà oltre 14 milioni di contribuenti (su un totale di circa 20 milioni che usufruiranno del modello precompilato). Stando ai calcoli effettuati dalla Cgia di Mestre, però, quest’anno il conto rischia di essere più salato per 10 milioni di italiani, per effetto della complessità di alcuni meccanismi.
Scrive Bortolussi, segretario generale della Cgia di Mestre:
A nostro avviso, almeno i 2/3 dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale. Gli oltre 14 milioni di contribuenti che dovranno fare l'integrazione per avere la possibilità di detrarre le spese mediche e altri oneri diversi dagli interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali, avranno due possibilità:
1) procedere autonomamente;
2) richiedere la consulenza di un Caf o di un commercialista.
Data la complessità dell'operazione, sarà molto difficile che un pensionato o una persona con poca dimestichezza con il computer opti per la prima possibilità: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ricorrerà ad un Caf o ad un professionista
Il punto è che in caso di errore, da quest’anno agli intermediari non solo toccherà pagare sanzioni ed interessi, come avveniva in passato, ma anche la relativa imposta. Una misura pensata per non far pagare ai contribuenti gli errori degli intermediari, certo, ma che ora rischia di avere un effetto controproducente:
“La novità molto gravosa per i Caf e i professionisti sta proprio in questo: fino allo scorso anno in caso di errore il contribuente rispondeva della imposta e l'intermediario delle sanzioni; da quest'anno, invece, l'intermediario risponde anche dell'imposta, pur essendo una voce personale del contribuente. I Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l'elaborazione dei modelli cosiddetti "precompilati" che, fino all'anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa”.