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Cassa integrazione, ancora mezzo milione di persone stanno aspettando il sussidio

Le domande per la cassa Covid ancora da lavorare sono 226.792 mila. Ma dal momento che ogni singola pratica può riguardare diversi lavoratori, il numero di persone che stanno ancora aspettando la cassa Covid potrebbe essere ben più alto, fino a mezzo milione. Lo afferma il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.
A cura di Annalisa Girardi
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Ci potrebbero essere circa mezzo milione di persone ancora in attesa degli arretrati della cassa integrazione. Lo afferma il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, Guglielmo Loy che racconta che le domande con causale Covid ancora da lavorare siano 226.792 mila. Ma dal momento che ogni singola pratica può riguardare diversi lavoratori, il numero di persone che stanno ancora aspettando la cassa Covid potrebbe essere ben più alto. "In tutto potrebbe sfiorare il mezzo milione", sostiene Loy. Niente a che vedere con i 30 mila di cui aveva parlato Pasquale Tridico, il presidente dell'Inps, alcuni giorni fa. Quelli sarebbero, specifica il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto, coloro che non hanno ancora visto nemmeno un euro. Ma la maggior parte delle persone ancora in attesa sarebbe formata lavoratori che hanno ricevuto solo una prima parte della cassa. E non hanno ancora ricevuto tutto il resto dell'importo dovuto.

Vediamo un po' di dati. Le pratiche di cassa ordinaria giacenti sono 51.364, quelle per la Cig in deroga sono 131.311 e altre 36.117 sono legare ai fondi di integrazione salariale. Specialmente dallo scorso giugno, le giacenze sono aumentate. Al prolungarsi del lockdown, sempre più imprese si sono trovate a dover ricorrere al sussidio e le pratiche hanno iniziato ad accumularsi. La gravità della crisi economica ha spinto il governo a rifinanziare più volte il fondo per la cassa integrazione che però, eventualmente, ha iniziato ad esaurirsi. L'esecutivo si è quindi visto costretto a introdurre dei paletti per mettere al primo posto le aziende che hanno subito i cali di fatturato più importanti. Ma questo potrebbe allungare ulteriormente le pratiche.

Le polemiche per i ritardi della cassa integrazione si sono inoltre riaccese dopo la notizia dell'aumento di stipendio del presidente Inps da 62 mila a 150 mila euro. Vicenda sulla quale è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che dopo aver sottolineato come Tridico prendesse, nel momento del suo insediamento, nettamente meno di altre cariche alla guida di istituzioni paragonabili, ha precisato: "Ci sono cittadini italiani che ancora aspettano la cassa integrazione. Su questo il presidente e i lavoratori Inps e io per primo dobbiamo lavorare giorno e notte perché basta un solo lavoratore che non ha preso la Cig ed è un problema". E ancora: "Non ha senso dire milioni l’han preso, ma c’è un numero contenuto. Quel numero contenuto sono vite, famiglie che devono mantenersi. Se mi permettete io voglio pubblicamente ringraziare tutti gli imprenditori che hanno anticipato la cassa in deroga ai lavoratori. Hanno fatto un gesto importante. E ora noi dobbiamo lavorare fino al pagamento dell’ultimo lavoratore".

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