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Caso Peppa Pig, anche Berlusconi contro il cartone animato: “Vuole condizionare i bambini”

Anche Silvio Berlusconi dice la sua sulla puntata del cartone animato per la prima infanzia Peppa Pig: “”È triste e preoccupante che si usi un cartone animato per veicolare una visione ideologica delle famiglie e della sessualità”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il caso del cartone animato Peppa Pig continua a far discutere. Anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha detto la sua sulla polemica sollevata da Fratelli d'Italia, a proposito dell'episodio con due mamme. Nei giorni scorsi il responsabile cultura di Fratelli d'Italia Federico Mollicone aveva chiesto alla Rai "di non trasmettere l'episodio in questione su nessun canale o piattaforma web". Si tratta di una puntata del cartone animato intitolata ‘Famiglia', di cui tutti parlano anche se non è stata ancora trasmessa nel nostro Paese. Nell'episodio spunta un nuovo personaggio, Penny Polar Bear, che alla sua amica Peppa spiega: "Io vivo con la mia mamma e l'altra mia mamma. Una mamma fa il dottore, l'altra cucina spaghetti. E io adoro gli spaghetti".

"È triste e preoccupante che si usi un cartone animato per veicolare una visione ideologica delle famiglie e della sessualità. Una cosa è rispettare tutti gli stili di vita e gli orientamenti affettivi, che meritano pari diritti e dignità, altro è proporre ai bambini modelli volti a condizionarli. Il caso del cartone animato Pappa PIG, trasmesso dal servizio pubblico, si inserisce in questo clima culturale sbagliato", ha commentato l'ex premier a Rtl 102.5. "Il Pd – ha aggiunto – con la legge Zan, una legge liberticida che abbiamo combattuto in Parlamento, ha addirittura tentato di proibire l'espressione delle opinioni su questi temi".

L'esposto di Giovanardi

L'ex ministro Carlo Giovanardi e l'ex presidente del Forum Famiglie Luisa Santolini hanno chiesto alla Rai di intervenire,  presentando un esposto formale contro il cartone animato al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori, che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Nell'esposto Giovanardi e Santolini sottolineano come sia stata preannunciata da più parti la messa in onda su media italiani di una puntata del cartone animato inglese destinato ai più piccoli, nella quale viene inserito il nuovo personaggio figlio di due mamme e senza papà. Nelle motivazioni i due spiegano che non è naturale il fatto che un figlio possa avere due genitori dello stesso sesso, e menzionano anche l’utero in affitto, "reato penalmente perseguibile".

Nell'esposto Giovanardi e Santolini ricordano che "nella legislazione italiana in vigore, in applicazione di principi costituzionali, la fecondazione eterologa è permessa soltanto tra un uomo e una donna mentre il ricorso al cosiddetto utero in affitto è reato penalmente perseguibile: pertanto non possono esistere né in natura né legalmente due mamme, mentre nella realtà per concepire un figlio esiste un padre di cui si è utilizzato il patrimonio genetico".

"Recenti episodi di cronaca giudiziaria – continuano – hanno per altro dimostrato come il procurarsi bambini all'estero, con comportamenti che in Italia sono illegali o criminali, determinano poi situazioni di cui sono vittime proprio i bambini quando per esempio scoppiano conflitti giudiziari tra le due donne che li hanno commissionati, mentre il vero padre e la donna che li ha partoriti rimangono sconosciuti".

I due concludono che "le leggi in vigore in Italia devono essere rispettate e spetta al Parlamento eventualmente cambiarle e non ai cartoni animati". Per questo chiedono che "il Comitato, in base alle sue competenze, faccia rispettare il Codice di autoregolamentazione, impedendo la messa in onda di quella puntata di Peppa Pig o eventualmente sanzionando l'emittente che la trasmettesse".

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