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Caso Durigon, Fratoianni presenta un’interrogazione parlamentare dopo l’inchiesta di Fanpage

Il deputato e segretario di Sinistra italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia per chiedere “quali provvedimenti intendano assumere alla luce delle gravi dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Claudio Durigon”. Secondo Fratoianni, dopo l’inchiesta di Fanpage e le frasi pronunciate dal sottosegretario leghista, Durigon non è più “compatibile con l’incarico ricoperto”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non si placa il dibattito innescato dall'inchiesta di Fanpage.it Follow the money, con protagonista il sottosegretario all'Economia Claudio Durigon. Nicola Fratoianni, deputato e leader di Sinistra italiana, ha deciso di presentare un'interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dell'Economia, Daniele Franco, per chiedere cosa intendano fare dopo le rivelazioni dell'inchiesta e la frase pronunciata dal sottosegretario della Lega. Il leader del partito d'opposizione chiede conto al governo di cosa succederà alla luce di quanto detto da Durigon, visto che, secondo Fratoianni, il suo incarico al ministero dell'Economia non è più compatibile con la sua persona.

Il segretario di Sinistra italiana chiede chiarezza, ricapitolando quanto rivelato nell'inchiesta e premettendo che "in una conversazione intercettata e riportata da Fanpage.it, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze Claudio Durigon ha testualmente affermato: ‘Quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi'; il riferimento sarebbe a un non precisato generale della Guardia di Finanza e alle nomine effettuate ai vertici della stessa mentre l’inchiesta a cui farebbe riferimento sarebbe quella relativa ai 49 milioni di euro di rimborsi elettorali che, tra il 2008 e il 2010, sarebbero stati trasferiti all’estero dall’allora tesoriere della Lega Nord e utilizzati a fini privati e in particolare a quella, sfociata in un processo, relativa all’acquisto di un capannone di Lombardia Film Commission che vede coinvolti alcuni professionisti vicini alla Lega, partito di cui Durigon è un autorevole esponente; un altro passaggio delicato dell’inchiesta di Fanpage riguarda invece la promessa, da parte di Durigon, di nomine pubbliche nella Regione Puglia, in caso di vittoria elettorale, poi non avvenuta, alle elezioni regionali, per placare le contestazioni di ex sodali del sindacato".

L’inchiesta giornalistica di Fanpage.it di cui Durigon è protagonista "riguarda gli intrecci societari, le commistioni affaristiche tra Lega e società private, l’anomalo rapporto tra la Lega e il sindacato Ugl, di cui Durigon è stato vicesegretario generale, nonché i rapporti ambigui con mondi legati alla criminalità organizzata a Latina – continua Fratoianni – nello stesso reportage si fa inoltre riferimento alla carriera del sottosegretario Durigon all’interno del sindacato Ugl, di presunte irregolarità sul numero degli iscritti al sindacato e di come lo stesso avrebbe soccorso la Lega, partito in quel momento in crisi economica, mettendo a disposizione della stessa sia la sede che lo staff del sindacato".

Gli episodi dell’inchiesta

Il deputato spiega che "a parere dell’interrogante gli elementi svelati dall’inchiesta appaiono estremamente preoccupanti e necessitano della massima chiarezza e trasparenza ma ancora più inquietanti appaiono gli aspetti relativi al membro del governo Durigon, ai suoi comportamenti e alle sue parole riguardo a un presunto ‘controllo' delle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza rispetto al suo partito, la Lega, che gettano discredito sui vertici della stessa; a parere dell’interrogante anche il solo millantato credito rende incompatibile la figura di Durigon con il ruolo di sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, ministero a cui la Guardia di Finanza peraltro afferisce, perché le sue parole danneggiano fortemente non solo l’immagine del corpo ma quello dell’intero Ministero agli occhi della collettività". Perciò chiede "quali provvedimenti intendano assumere – Draghi e Franco – alla luce delle gravi dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Claudio Durigon ritenendo l’interrogante la sua persona non più compatibile con l'incarico ricoperto al Ministero dell’economia e delle finanze".

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