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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Caso Cucchi, Matteo Salvini: “Ho invitato più volte Ilaria, la porta del Viminale è aperta”

Questa sera alla Camera è stato proiettato il film ‘Sulla mia pelle’, del regista Alessio Cremonini, che ricostruisce la vicenda di Stefano Cucchi. Il presidente della Camera Roberto Fico: “Uno Stato non deve mai avere paura di ricercare la verità. Mio dovere mettere il riflettore dove ci sono le ingiustizie”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ilaria Cucchi l'ho invitata al Viminale non una ma due o tre volte. Posso dispiacermi per una persona che ha perso il fratello o per errori fatti da un uomo in divisa, ma non si può imputare a un intero Paese o a un sistema di 200mila uomini delle forze dell'ordine l'errore di un singolo. Poi comunque sono qui da 5 mesi, che devo fare? Per me, se vuole venire la porta è aperta". Lo ha detto in un'intervista esclusiva a Leggo il ministro degli Interni Matteo Salvini.

Questa sera alla Camera, nell'aula del palazzo dei Gruppi parlamentari è stato proiettato il film ‘Sulla mia pelle', del regista Alessio Cremonini, che ricostruisce la vicenda di Stefano Cucchi, ripercorrendo gli ultimi giorni di vita del giovane, dopo l'arresto. "La nostra è una famiglia per bene e abbiamo sempre creduto nelle istituzioni, anche se qualcuno ha cercato di rappresentare una guerra tra di noi. Non è così e essere qui oggi è estremamente significativo e voglio ringraziare lei, presidente Fico, e le istituzioni" – ha detto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano – "Questo è un film che ha il merito di raccontare la storia di Stefano Cucchi, una storia di violazione dei diritti. La domanda che viene da farsi è se questa è la società, il mondo che vogliamo per far crescere i nostri figli. Io penso di no".

Il presidente della Camera Roberto Fico ha commentato così: "La battaglia della famiglia Cucchi è stata una battaglia per la verità. E lo Stato deve essere vicino alle persone che cercano la verità, che non fa mai male e fa sempre bene. Questo aiuta ad avvicinare i cittadini alle istituzioni. La verità non fa male ai carabinieri, né alla polizia, né alle forze armate. Il mio dovere, per la carica che rivesto, è quello di mettere il riflettore dove ci sono le ingiustizie".

"Uno Stato – ha anche detto il presidente della Camera – non deve mai avere paura di ricercare la verità, anche quando può essere dolorosa, scomoda o può fare male. L'unico modo per diventare uno Stato più maturo è quando riusciamo a guardare nella nostra pancia". Per Fico, a supportare i cittadini contro le ingiustizie, devono esserci "anche le cariche dello Stato". 

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