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Il caso Cospito

Caso Cospito, Salvini: “Se ti hanno dato ergastolo e 41bis un motivo ci sarà, te li fai”

“Se ti hanno condannato all’ergastolo un motivo ci sarà, te lo fai così come ti fai il 41 bis”, ha detto Matteo Salvini sul caso Cospito. “Nessuno in un Paese civile deve essere lasciato a morire in carcere”, ha commentato Stefano Bonaccini.
A cura di Annalisa Girardi
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"Se ti hanno condannato all'ergastolo un motivo ci sarà, te lo fai così come ti fai il 41 bis": lo ha detto Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e leader della lega, all'evento per la chiusura della campagna elettorale in Lazio, commentando gli ultimi sviluppi del caso Cospito. Ieri la Capitale è stata teatro di scontri tra manifestanti anarchici e la polizia e per il ministro dei Trasporti quanto sta accadendo sarebbe la dimostrazione che è necessario tagliare le comunicazioni di Cospito con l'esterno: "Se qualcuno ancora oggi nel 2023 inneggia alla lotta armata, non è diritto ma dovere dello Stato evitare che questa persona parli con dei giovani, che parli con l'esterno".

Le proteste non hanno interessato solo Roma: moltissime persone sono scese in piazza anche in altre città per chiedere che Alfredo Cospito, in sciopero della fame dallo scorso ottobre, non sia più sottoposto al 41bis. "Non entro nel merito di polemiche che devono essere superate e che interessano a qualche giornalista e parlamentare di sinistra. Io non accetto neanche di sedermi a tavola con qualcuno che tira le molotov ai poliziotti", ha detto ancora Salvini.

Sul tema è intervenuto oggi anche il candidato alla segreteria dem, Stefano Bonaccini, a Roma per un evento. "Il 41 bis non può essere messo in discussione. Guai. Lo dice chi viene dalla Regione che ha subito la strage del 2 agosto ed ha pagato un prezzo drammatico. La lotta alla mafia ed a ogni eversione terroristica sono punti da cui non si arretra neanche di un millimetro", ha detto. Per poi aggiungere: "Ma il fatto che tutti i detenuti debbano ricevere le cure necessarie nulla toglie alla lotta al terrorismo ed alla mafia. Nessuno in un Paese civile deve essere lasciato a morire in carcere".

Infine Bonaccini ha parlato del caso Delmastro e Donzelli: "Penso che la presidente Melonisi è assunta la responsabilità di difendere l'indifendibile, per il ruolo che ricopre. È un grave errore ed un gesto di debolezza politica. La Costituzione prescrive disciplina e onore per chi ricopre cariche istituzionali e non c'è dubbio ce Delmastro non ha dimostrato né disciplina né onore".

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