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Casini: “Berlusconi si dimetterà, serve un nuovo bipolarismo”

Il leader centrista è convinto che Berlusconi non aspetterà un voto dell’aula e ha ricordato che nel Pdl è arrivato il momento di una riflessione interna per creare nuove convergenze in nome delle comuni appartenenze europee del Ppe.
A cura di Antonio Palma
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Silvio Berlusconi non aspetterà il voto in Aula, ma dopo la sentenza definitiva del processo Mediaset si dimetterà, ne è convinto Pierferdinando Casini che dietro le dimissioni del leader del Pdl vede la possibilità di una nuova convergenza tra il centro e il centrodestra per dare vita ad un nuovo bipolarismo. In una lunga intervista al Corriere della Sera Casini infatti si dice convinto che alla fine Berlusconi darà le dimissioni da senatore "perché conosco la sua intelligenza e so che il presidente più longevo del Dopoguerra eviterà l'umiliazione di un voto che, al Senato, lo vedrebbe pesantemente sconfitto". "Mi rendo conto che per lui è una prova dura, ma solitamente nelle circostanze difficili dà il meglio di sé. D'altronde è lui che ha chiesto di separare le sue vicende giudiziarie da quelle del governo, e che continua a sostenere Letta" ha spiegato il leader dell'Udc, aggiungendo "Se dobbiamo andare verso il bipolarismo del futuro, e creare nuove convergenze in nome delle comuni appartenenze europee del Ppe, l'atteggiamento politico del Pdl in questo momento non può avere equivoci".

"In questo momento è giusto e doveroso che il Pdl si stringa accanto a Berlusconi e gli dia la massima solidarietà" ha ammesso Casini ribadendo però che "poi è chiaro che dovrà aprirsi una riflessione in tutto il partito". "Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di scegliere, ma oggi il Pdl non può sprecare l'occasione scegliendo una deriva avventurista" ha spiegato il leader centrista che su una cosa si è detto certo, la caduta del governo non sarebbe un'ottima idea. "Le elezioni anticipate non le indice il Pdl, ma Napolitano. Il quale ha detto e ripetuto che con questa legge non si va a votare. Quindi – in caso di crisi – si cercherebbe di formare un nuovo governo che, dovrebbero capirlo gli amici del Pdl, non sarebbe certo un ricostituente" ha concluso Casini.

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