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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, Scalfarotto (Pd) visita in carcere gli imputati. Salvini: “Non ho parole”

“Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato. Non ho parole!”: così Matteo Salvini ha commentato la visita del parlamentare dem, Ivan Scalfarotto al carcere Regina Coeli per verificare le condizioni dei due ragazzi americani imputati per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega.
A cura di Annalisa Girardi
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Il deputato del Partito democratico, Ivan Scalfarotto, si è recato al carcere Regina Coeli per "verificare le condizioni dei due imputati" per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Il deputato dem ha condiviso su Facebook un articolo della Stampa che conferma la visita, sottolineando come non fosse aspettata. Il giornale riporta che Scalfarotto ha parlato con Christian Gabriel Natale Hjorth, il ragazzo di cui la foto che lo ritrae bendato e ammanettato in caserma ha fatto il giro del mondo, chiedendogli se fosse stato maltrattato dopo l'arresto. "Ora va tutto bene, il peggio è passato", avrebbe risposto il ragazzo. Subito le reazioni della rete, che si è scagliata contro il parlamentare del Pd.

Anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato l'accaduto scrivendo su Twitter: "Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato. Non ho parole!". Nei giorni scorsi, un intervento di Salvini diretto proprio al caso del ragazzo bendato, che era sembrato giustificare il trattamento ricevuto dal giovane, aveva suscitato altrettante polemiche: "A chi si lamenta della bendatura di un arrestato ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un carabiniere, un servitore della patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita", aveva scritto.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva messo un punto alle controversie affermando: "Ha fatto bene l’arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento. Chiariamolo bene: ferme restando le verifiche di competenza della magistratura, riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati".

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