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Cambia la legge 194 sull’aborto: “Quello farmacologico è sicuro, non c’è obbligo di ricovero”

Svolta epocale sulla legge 194 sull’aborto: la pillola abortiva Ru486 potrà essere utilizzata senza ricovero. Può essere fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto la pillola. “Un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194, che è e resta una legge di civiltà”, ha detto il ministro Speranza.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194, che è e resta una legge di civiltà". Il ministro della Salute Roberto Speranza, su twitter, ha commentato così le "nuove linee guida, basate sull'evidenza scientifica" sulla pillola abortiva Ru486, che "prevedono l'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana". Secondo la nuova direttiva, anticipata da La Repubblica e Il Messaggero, per l'aborto farmacologico non è più necessario il ricovero in ospedale. Può essere fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto la pillola.

Lo scorso 16 giugno il ministro aveva richiesto, dopo dieci anni, al Consiglio Superiore di Sanità un nuovo parere sull’aborto farmacologico, affinché valutasse l'opportunità di prevedere un semplice day hospital o se, invece, fossero necessari tre giorni di ricovero per poter assumere la Ru486. Nella situazione attuale, considerata l'emergenza sanitaria per il Covid, un ricovero prolungato in una struttura sanitaria avrebbe anche comportato un inutile rischio aggiuntivo per la salute delle donne. Si tratta di una svolta storica per l'interruzione di gravidanza.

La pratica negli anni è diventata sempre più spesso ambulatoriale: anche dopo l’aborto chirurgico con anestesia, in molti casi le donne firmano per tornare a casa.

"Le evidenze scientifiche sono molto chiare – ha detto il ministro Speranza – il Consiglio Superiore di Sanità e le società scientifiche hanno espresso un parere favorevole univoco. Queste nuove linee guida sono un passo avanti importante e rispettano pienamente il senso della legge 194, che è e resta una norma di civiltà nel nostro paese".

Il percorso dell'aborto

Le nuove linee guida attendono un passaggio da parte dell'Aifa. Il parere degli esperti del Consiglio Superiore di Sanità indica anche che l'aborto farmacologico possa essere praticato fino a 63 giorni di gestazione superando la limitazione di 7 settimane in vigore ora, e potrà essere somministrato sia in consultorio che in ambulatorio e la donna (alla quale prima dell'assunzione del farmaco dovrà essere spiegata la procedura e le possibili conseguenze) dopo mezz'ora potrà tornare a casa. Dopo due settimane è prevista poi la visita di controllo. Il parere consiglia anche di escludere dall'uso di questa pillola le donne molto ansiose, con una bassa soglia del dolore e che vivono in condizioni igieniche precarie.

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