Borghezio fa un passo indietro e chiede scusa alle vittime della strage di Oslo

Finalmente Mario Borghezio ha fatto un passo indietro, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi a proposito delle idee dell’attentatore di Oslo, l’eurodeputato leghista porge le sue scuse a tutto il popolo Norvegese, attraverso la trasmissione radiofonica ‘La zanzara’ dove la vicenda aveva avuto inizio. Borghezio, infatti, in un’intervista precedente aveva espresso apprezzamento per le idee che avevano spinto l’attentatore norvegese, dichiarando “idee ottimi e condivisibili” le farneticazione di Anders Behring Breivik, pubblicate su alcuni siti internet prima delle stragi di Oslo e Utoya.
Dopo l’invito a scusarsi avanzato dal Ministro degli esteri, Frattini, Borghezio ha detto di voler cogliere l’occasione per scusarsi pubblicamente con le vittime della strage e con il popolo norvegese, cosa che ha promesso di fare sicuramente nelle sedi istituzionali, a partire dal Parlamento europeo, concretizzandola con una nota ufficiale. Ma l’eurodeputato, però, non rinuncia alla sua difesa lamentando strumentalizzazioni e attacchi ingiustificati da parte di colleghi e sopratutto dei giornali che, a suo dire, non gli hanno permesso di poter chiarire le sue parole. Borghezio ha detto che ben poche testate lo hanno cercato per capire le ragioni delle sue parole, tranne il Corriere della Sera e, stranamente, Radio Teheran, gli altri “mi hanno solo attaccato con ricostruzioni stravolgenti del mio pensiero”, neanche il giornale leghista, ‘la Padania’, lo ha contattato per capire le sue ragioni.
“Visto l’Eco e la diffusione in Europa di un messaggio negativo e preoccupante per la mia immagine, il mio pensiero e il mio passato e quello della Lega, io sento il dovere di esprimere rammarico e chiedere scusa se questi miei ragionamenti hanno potuto essere interpretati in senso offensivo verso le vittime della strage” è stato il messaggio di Borghezio espresso durante l'intervista. Insomma gli inviti avanzati dal mondo politico sembrano aver funzionato, soprattutto quelli provenienti dalla maggioranza di Governo e dal suo partito, che in un certo modo lo hanno isolato, con velate minacce di espulsione. Borghezio comunque chiarisce di non aver parlato con nessun dirigente della Lega e che alle dimissioni non ci pensa nemmeno, a quelli che gli chiedono di lasciare l'incarico manda a dire “sono cretini e con i cretini non dialogo, meglio chiederlo ai ladri, non a me”.
Intanto un altro grattacapo per l’onorevole leghista, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo informativo sule sue dichiarazioni, per capire se ci sono gli estremi per un’accusa, anche se per il momento non ci sono indagati, né capi d’imputazione. Borghezio informato della cosa ha detto di essere a completa disposizione dei giudici e di voler rinunciare a qualsiasi immunità parlamentare “perché non ho paura”.