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Bonus rifiuti, in arrivo dal 2026 uno sconto sulla Tari fino al 25%: a chi spetta e come richiederlo

Dal 2026 parte il bonus sociale rifiuti: uno sconto del 25% sulla Tari per famiglie con Isee inferiore a 9.530 euro, o fino a 20mila euro per i nuclei numerosi con almeno quattro figli a carico. L’agevolazione sarà automatica, senza domande e applicata direttamente in bolletta.
A cura di Francesca Moriero
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Dal 2026 la tassa sui rifiuti costerà meno per molte famiglie in difficoltà economica: arriverà infatti il bonus sociale rifiuti, uno sconto del 25% sulla Tari o sulla tariffa corrispettiva. Ne avranno diritto i nuclei con Isee sotto i 9.530 euro e, in caso di famiglie numerose con almeno quattro figli a carico, quelli con Isee fino a 20mila euro. La novità più importante è che il beneficio sarà automatico: non servirà alcuna domanda, perché lo sconto sarà applicato direttamente in bolletta a chi avrà già presentato la dichiarazione Isee nei limiti previsti. Un sistema pensato per ridurre la burocrazia, evitare che chi ne ha diritto resti escluso e garantire un sostegno concreto a chi vive condizioni economiche fragili.

Cos'è il bonus rifiuti e come funziona

Il meccanismo è interamente automatizzato: chi ha già presentato la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) all’Inps, ottenendo l’attestazione Isee entro le soglie previste, riceverà lo sconto senza dover compiere ulteriori passaggi. Il beneficio consiste in una riduzione del 25% della Tari (o della tariffa corrispettiva equivalente), calcolata sull’importo dovuto al lordo delle componenti perequative, ma al netto di Iva e di eventuali costi extra non legati al servizio rifiuti.

I requisiti economici per ottenere il bonus rifiuti

Per accedere al bonus occorre:

  • Isee inferiore a 9.530 euro per la maggior parte dei nuclei familiari.
  • Isee fino a 20mila euro per le famiglie numerose, ossia con almeno quattro figli a carico.

Queste soglie sono state pensate per garantire che il sostegno vada a chi vive in condizioni di reale difficoltà economica, evitando dispersioni e semplificando le verifiche.

Quando arriva lo sconto

Il bonus scatterà ufficialmente nel 2026, ma farà riferimento all’Isee dell’anno precedente. In pratica: se nel 2025 una famiglia presenta l’Isee e rientra nei limiti, lo sconto sarà applicato sulla bolletta Tari del 2026. Questo meccanismo di “ritardo” è sostanzialmente legato al fatto che l’importo della Tari viene calcolato ogni anno e che i gestori necessitano di tempo per incrociare i dati con le banche dati Isee.

Le modalità di erogazione

L'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) stabilisce che i gestori applichino lo sconto entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento della tassa, inserendolo nella prima rata utile. Se quella rata non basta a coprire l’intero importo del bonus, la parte restante sarà scalata nelle rate successive.

Monitoraggio e controlli

Per evitare abusi e garantire trasparenza, sarà ancora una volta l’Arera a monitorare il funzionamento del bonus, basandosi sui dati inviati dall’Anci (Associazione nazionale dei Comuni). Quest’ultima dovrà redigere una relazione annuale con il riepilogo degli importi complessivi erogati, il numero dei beneficiari e altre informazioni utili.

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