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Terzo mandato governatori, bocciata la proposta della Lega, maggioranza si spacca: “Partita non è chiusa”

La commissione Affari costituzionali del Senato ha bocciato, con 16 voti contrari, 4 favorevoli e un astenuto, l’emendamento al decreto Elezioni presentato dalla Lega, che mirava a garantire la possibilità di un terzo mandato ai presidenti di Regione. Hanno votato contro Pd, M5s, Avs, FdI, Forza Italia, a favore Lega e Iv.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La maggioranza, come era previsto, si spacca sul voto sull'emendamento al decreto Elezioni che consentiva il terzo mandato dei governatori delle Regioni. La commissione Affari costituzionali del Senato lo ha bocciato, con 16 voti contrari, 4 favorevoli e un astenuto. Il governo si era rimesso alla commissione, il relatore Alberto Balboni (FdI) aveva dato parere contrario. Hanno votato contro Pd, M5s, Avs, FdI, Forza Italia, a favore Lega e Italia viva. Astenuto il senatore del gruppo di Autonomie, non ha partecipato al voto il rappresentante di Azione.

Questa mattina la Lega aveva ritirato l'emendamento al decreto Elezioni che chiedeva il terzo mandato per i sindaci delle grandi città. Era rimasta sul tavolo, invece, la proposta sul terzo mandato ai governatori, che però non è passata.

Lega: "Per noi la partita non è chiusa"

Ma il Carroccio non si arrende. "Nonostante il voto contrario della commissione Affari costituzionali in Senato, sull'emendamento per il terzo mandato dei governatori di Regione per noi la partita non è chiusa. Continuiamo a ritenere che la scelta o la bocciatura di un rappresentante del popolo, ad ogni livello, debba passare dal voto dei cittadini e non da una decisione dei partiti. Uno, due, tre, quattro mandati. Qual è il criterio oggettivo per stabilire quale sia la scelta giusta? Nessuno. Noi ci fidiamo dell'unico giudizio che conta in democrazia: il voto popolare. In particolare in Veneto, siamo convinti che anche gli elettori di Fratelli d'Italia e Forza Italia siano con noi", si legge in una nota il senatore veneto della Lega Paolo Tosato, vicepresidente della commissione Affari costituzionali.

"È un peccato – aggiunge – che i vertici dei loro partiti abbiano manifestato, invece, la loro contrarietà. Per questo motivo, ripresenteremo le nostre proposte e cercheremo di convincere i nostri alleati di maggioranza a rivedere le loro posizioni. Apprezziamo, infine, che il Governo non abbia espresso parere contrario al nostro emendamento".

Luca Ciriani: "Sarebbe stato meglio ritirarlo questo emendamento"

Fratelli d'Italia e Forza Italia avevano chiesto agli alleati di ritirarlo: "Prendiamo atto della scelta che ha fatto la commissione piuttosto netta, in termini di voto, di contrarietà all’emendamento presentato dai colleghi della Lega. Forse sarebbe stato meglio ritirarlo questo emendamento perché il tema è molto complesso e molto difficile e meritava un contesto più ordinato in cui fare questa discussione", commenta il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a margine dei lavori della commissione Affari costituzionali al Senato, impegnata con le votazioni sugli emendamenti al decreto Elezioni.

Maurizio Gasparri: "Clima tranquillo e sereno"

Forza Italia però minimizza, e non vede alcun rischio di ripercussioni per la tenuta della maggioranza: "È finita ancora meglio del previsto, con 16 voti contrari su 22 membri della Commissione, in un clima di sereno confronto, non è stato approvato l'emendamento sul terzo mandato dei Presidenti delle Regioni, dopo che la Lega aveva ritirato l'emendamento sul terzo mandato dei sindaci", dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.

"Significativo che il Partito democratico non abbia fatto proprio l'emendamento sul terzo mandato dei sindaci, in contrasto con i suoi esponenti del territorio che avevano intimato questa scelta. La cosa si è svolta in un clima assolutamente tranquillo e sereno. Con il Pd che si arrampicava sugli specchi invocando una sorta di postuma inammissibilità dell’emendamento sulle Regioni e con il prevalere larghissimo di una posizione ragionevole che Forza Italia con pacatezza ha sempre sostenuto ed illustrato in questi giorni. È stata superiore l’attenzione mediatica sulla questione che non la portata del dibattito, che non ha creato nessuna lacerazione nella maggioranza. Si è trattato di un normale confronto su un tema da tempo al centro del dibattito che è stato affrontato senza alcuna conseguenza di natura politica. Alcuni hanno enfatizzato sui mezzi di comunicazione questo tema che, invece, forse non meritava tutto questo spazio. Comunque tutto è andato come io ho detto per molti giorni. Non ci sarebbero state sorprese, non ci sarebbero state fibrillazioni. Ho cercato di spiegarlo da giorni e giorni a quanti si accanivano alla ricerca di spaccature clamorose, ma evidentemente dire la verità non è sempre una scelta condivisa da tutti. Comunque è andata come avevo esattamente detto io", sottolinea Gasparri.

Le Regioni scrivono al governo

La Conferenza delle Regioni ha appena inviato una lettera al ministro Roberto Calderoli per chiedere un incontro con l'esecutivo sul terzo mandato. Sul tema la Conferenza si era espressa più volte a favore del superamento del limite dei mandati, l'ultima volta nel dicembre scorso.

Salvini: "Un errore stop a terzo mandato"

"La proposta è stata bocciata in commissione poi se ne parlerà nell'Aula del Parlamento, che è sovrana e i cittadini sapranno come scegliere", ha detto Matteo Salvini dalla Sardegna. Secondo me è un peccato pensionare sindaci e governatori dopo due mandati, anche se sono bravissimi, apprezzatissimi e votatissimi si devono fare da parte. È un errore – ha ribadito – perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo e se te lo trovano buono i cittadini, se lo vogliono rieleggere, hanno il diritto di farlo. La posizione della Lega in questo senso è chiara".

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