Biella ci ripensa: la città conferirà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

La città di Biella conferirà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la decisione della giunta di centrodestra di non attribuire il riconoscimento alla senatrice a vita e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, ma di concederlo al conduttore televisivo Ezio Greggio, il Consiglio comunale ha votato una nuova mozione, priva di riferimenti politici, che è stata sottoscritta e votata da tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione.
È stato il sindaco di Biella, Claudio Corradini, a dare l'annuncio: "Mi spiace per quanto è accaduto. Certamente potevamo gestire meglio tutta la vicenda. Ribadisco che reputo giusto concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre e mi scuso ancora per i fatti e gli equivoci". Qualche giorno fa, in seguito allo scoppio delle polemiche, il primo cittadino si era scusato: "Io sono stato un cretino, lo ammetto, e chiedo scusa alla Segre e a Greggio, però su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna da parte di tutti quanti e mi dispiace. Il risultato è stato negativo, ingiustamente. Una grandissima sciocchezza che è diventata una cosa nazionale. La signora Segre non ha bisogno che arrivi uno come me a darle la cittadinanza, perché lei è un patrimonio dell'umanità e le chiedo ancora scusa. L'ho invitata anche a Biella per la Giornata della Memoria e non c'è nulla contro di lei". Intanto, un gruppo di ‘sardine' biellesi aveva organizzato nei pressi del municipio una manifestazione in cui si è sventolato l'hashtag #nonsiamocretini, proprio per condannare la decisione della giunta leghista di non conferire la cittadinanza onoraria a Segre.
Le critiche erano arrivate anche da Ezio Greggio, che rifiutando il titolo aveva affermato: "Il mio rispetto nei confronti della senatrice Liliana Segre, per tutto ciò che rappresenta, per la storia, i ricordi e il valore della memoria, mi spingono a fare un passo indietro e non poter accettare questa onorificenza che il Comune di Biella aveva pensato per me. Non è una scelta contro nessuno, ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento".