Bersani: “Avanti con Monti fino al 2013 poi niente più Governissimi”

Un deciso e convinto appoggio al Governo Monti, ma alla fine naturale del mandato ognuno per la propria strada senza Governissimi da presentare alle elezioni. E' questo in sostanza ciò che ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani in un'intervista rilasciata a Repubblica. Il leader del Partito Democratico è convinto che alle prossime elezioni politiche non vi sia alcuna possibilità di grandi alleanze, anzi va chiesto all'elettorato una fiducia consapevole per il futuro lavoro di rinnovamento del Paese. Ovviamente questo non inficia la fiducia che il centrosinistra dà al Premier e al suo Esecutivo in vista di importanti appuntamenti per le riforme, soprattutto in campo lavorativo. Quello che invece non va è l'accordo con il centrodestra per sostenere l'esecutivo, Bersani ritorna ad attaccare il Pdl dopo le accuse dei giorni scorsi, "non vorrei che dietro la copertura di un formale sostegno all'esecutivo ci sia la convergenza tra chi insulta Monti come la Lega o Scilipoti e il Pdl" ha detto il segretario del Pd.
"IL GOVERNO NON APRA UN FOSSATO CON L'OPINIONE PUBBLICA" – Bersani però lancia qualche avvertimento anche ai Ministri, non solo sulle esternazioni di questi giorni sul posto fisso, che "sembrano protrarre il dibattito ideologico degli ultimi anni, cioè del governo Berlusconi", ma anche sulla pericolosità di "aprire un fossato tra l'esecutivo e l'opinione pubblica". Il leader del centrosinistra sembra preoccupato che il Governo si lasci trascinare dal centrodestra verso politiche troppo liberiste ma che allo stesso tempo non tocchino i privilegi, "se passa l'idea che si può allungare l'età pensionabile di un infermiere di 4 anni ma non si possono toccare notai, banche e titolari di farmacie si crea un problema serio" ha detto Bersani, ricordando che il Partito Democratico è pronto a proprie proposte da sottoporre al Governo. Sul tema del lavoro Bersani ha assicurato che il partito non metterà bocca su un accordo raggiunto nell'ambito del tavolo di trattative con le Parti Sociali, eppure ha auspicato che il dibattito si sposti dall'Art.18, diventato troppo ideologico, al vero problema di come creare lavoro.
ACCORDO DI COALIZIONE E PRIMARIE PRIMA DELLE POLITICHE – Per il momento, dunque, nessun intenzione di staccare la spina ma "semmai di attaccarla meglio" come ha detto Bersani. Per il futuro invece nessun alleanza col centrodestra ma la voglia di allargare l'intesa con i partiti di sinistra attraverso un patto di coalizione e poi "qualche mese prima dell'appuntamento elettorale" le primarie nazionali per scegliere il candidato Premier. E proprio sulle regole per le elezioni politiche il leader del Pd ricorda che non è disponibile ad un'intesa che escluda i partiti minori perché al Pd "interessa una legge che pacifichi il Paese e venga riconosciuta da molti non da pochi". Non è escluso dunque andare al voto ancora con il Porcellum dopo la bocciatura dei referendum, in quanto gli accordi tra partiti sembrano ancora in alto mare.