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“Benedite le coppie omosessuali”: l’indicazione del vescovo tedesco ai suoi sacerdoti

Il vescovo della diocesi di Spira, in Germania, ha scritto una lettera pastorale ai suoi sacerdoti, chiedendo espressamente di “benedire le persone che si amano”, in particolare “le persone omosessuali”. Non si tratta, però, di un vero matrimonio in Chiesa.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I sacerdoti tedeschi potranno benedire le coppie omosessuali. O meglio dovranno, su indicazione del vescovo. È successo nella diocesi di Spira, in Germania, dove è stata messa nero su bianco un'ipotesi che da tempo era stata ventilata da vari esponenti della Chiesa tedesca. Il protagonista è monsignor Karl-Heinz Wieserman, vescovo – appunto – di Spira, che ha scritto una lettera pastorale indirizzata ai sacerdoti e pubblicata sul sito della sua diocesi. Nella missiva, in sostanza, si chiede ai preti di celebrare la benedizione delle coppie dello stesso sesso, per provare a riparare alle tante ferite inferte negli anni e cambiare atteggiamento ispirandosi al Vangelo.

Il vescovo ha deciso di non aspettare la sessione 2024 del Sinodo in Vaticano, ma ha anticipato i tempi pubblicando le indicazioni: "Sia per quanto riguarda i credenti il cui matrimonio è fallito e che si sono risposati, sia soprattutto per quanto riguarda le persone delle stesso sesso, è urgente, soprattutto sullo sfondo di una lunga storia di profondo dolore, trovare un diverso atteggiamento pastorale ispirato al Vangelo", si legge nella lettera firmata da Wieserman.

Per spiegare la sua decisione, il vescovo richiama le conclusioni del Cammino sinodale tedesco del 2023, che ha marzo ha votato – con una maggioranza del 93% – la possibilità di "benedizioni per le persone che si amano". Così Wieserman scrive esplicitamente ai suoi sacerdoti di cominciare immediatamente, "in particolare con le persone omosessuali", anche per lenire una "lunga storia di ferite profonde". E aggiunge: "Diamo a questi credenti un chiaro segno della vicinanza di Dio nella comunità della Chiesa".

Non si tratterà però di un matrimonio in Chiesa, perciò le parole e i segni dovranno essere differenti, poiché non parliamo di un sacramento. La benedizione, però, dovrebbe "rafforzare espressamente, come atto di benedizione, l'amore, l'impegno e la responsabilità reciproca che esiste nella relazione di coppia". Il vescovo ha anche istituito un ufficio della diocesi a cui le coppie si potranno rivolgere.

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