Beghin (M5s): “Sui vaccini l’Ue ha commesso degli errori, ora serve produzione di massa europea”

In Europa si continua a discutere su come rafforzare la campagna vaccinale contro il coronavirus, in modo da poter uscire il prima possibile dall'emergenza. Una soluzione, su cui spingono diverse forze politiche, è quella di liberare questi farmaci dai brevetti per poter poi dare il via a una produzione di massa a livello europeo e aumentare nettamente le dosi a disposizione. "I cittadini giustamente pretendono risposte più chiare e una soluzione, secondo noi, è quella della sospensione almeno temporanea dei brevetti e l'avvio di una produzione di massa a livello europeo", ha detto Tiziana Beghin, europarlamentare e capodelegazione del Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo, in un'intervista con Fanpage.it.
Sospendere i brevetti sui vaccini per dare il via a una produzione di massa europea
"Per quel che riguarda la proprietà intellettuale mi rendo conto che è un argomento molto delicato e che è molto importante laddove obiettivamente tutela l'azienda che fa grandissimi investimenti in ricerca. Però in questo momento storico dove non c'è nulla di normale, credo che sia opportuno valutare tutte le strade possibili affinché si possa arrivare a una produzione più consistente", ha aggiunto.
Il Movimento Cinque Stelle ha proposto la sospensione temporanea di questi brevetti e secondo Beghin questa strada "o le licenze obbligatorie possono sicuramente essere una soluzione, così come il nuovo regolamento rispetto al divieto di esportazione a livello europeo che può tamponare la carenza di vaccini in questo momento". E ha sottolineato: "Il punto ora è consentire a quelle aziende che oggi non producono, ma avrebbero il know-how, quindi le infrastrutture, la tecnologia, la possibilità di produrre, di farlo in grandi numeri". Beghin però allo stesso tempo ha anche precisato che anche se i brevetti venissero sospesi e si potesse quindi produrre in larga scala, la spinta alla campagna vaccinale non arriverebbe dall'oggi al domani: "Però se non si inizia e non si mette politicamente il principio chiaramente non ci si arriverà mai e già lo abbiamo visto che i tempi sono troppo lunghi".
Le obiezioni delle aziende farmaceutiche
La possibilità di sospendere i brevetti, però, chiaramente non trova in accordo le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini: "L'obiezione delle farmaceutiche è un'obiezione sensata perché chi investe molto in ricerca deve avere poi la certezza di poter ammortizzare tutta la parte che porta poi a realizzare un prodotto. Se questo fosse un discorso generalizzato si può comprendere, ma questo non è il caso", ha aggiunto ancora l'eurodeputata sottolineando come le farmaceutiche hanno comunque ricevuto molti fondi pubblici per la ricerca, da parte dell'Unione europea e degli Stati membri. "Questo ha consentito un afflusso di risorse prima ancora di conoscere il risultato e ha consentito appunto di arrivarci: o le case farmaceutiche si sono sovrastimate e hanno promesso cose che poi non sono riuscite a mantenere o devono motivare il perché le consegne sono così inferiori rispetto a quanto era stato concordato".
Anche da parte dell'Unione europea non sono mancati gli errori, ha sottolineato ancora Beghin spiegando che forse questo è dovuto a una frammentazione tra i governi che è ancora consistente. Ad ogni modo, il Recovery Fund e l'approvazione del Next Generation Eu "è stata la più grande espressione di solidarietà europea degli ultimi decenni". Tuttavia, "sui vaccini si poteva fare molto meglio, ma siamo ancora in tempo per fare molto meglio e magari avere un po' meno timore reverenziale rispetto a certe multinazionali e un po' più forza contrattuale rispetto all'ottenimento di un risultato fondamentale per i cittadini".