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Concessioni balneari, le ultime notizie

Balneari, Cdm approva la riforma delle concessioni: gare dal 2024

Dal 2024 le concessioni balneari saranno messe a gara. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri dando il via libera a un emendamento al ddl Concorrenza che ha messo lo stop alle proroghe.
A cura di Annalisa Girardi
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Stop alle proroghe: dal 2024 le concessioni balneari saranno messe a gara. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri dando il via libera a un emendamento al ddl Concorrenza. "Dai 1 gennaio 2024 le concessione saranno assegnate tramite gara. Le concessioni assegnate con procedure concorsuali a evidenza pubblica proseguono fino alla naturale scadenza", si legge in un comunicato di Palazzo Chigi.

E ancora: "La proposta di modifica mira a migliorare la qualità dei servizi con conseguente beneficio per i consumatori, a valorizzare i beni demaniali e, al contempo, a dare certezze al settore. Il testo prevede che le concessioni in essere continuano ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023. Per assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione e promuovere, in coerenza con la normativa europea, un maggiore dinamismo concorrenziale nel settore, il Governo è delegato ad adottare entro sei mesi dall'entrata in vigore del Disegno di legge Concorrenza, decreti legislativi aventi la finalità di aprire il settore alla concorrenza, nel contempo tenendo in adeguata considerazione le peculiarità del settore".

Il via libera, alla fine, è arrivato con l'unanimità nonostante le polemiche tra le forze politiche nei giorni scorsi. La Lega, dopo aver votato a favore, ha subito messo in chiaro che dovranno esserci modifiche in Parlamento. E subito è arrivata l'accusa del Pd di fare il doppio gioco. Da parte dell'opposizione, Fratelli d'Italia parla di un "atto di esproprio" per 30 mila imprese.

Arrivati in Consiglio dei ministri, Stefano Patuanelli ha chiesto più tempo per leggere il testo. Alla fine sarebbe arrivato il via libera del M5s perché comunque formalmente, anche se dal 2024, le gare sono sbloccate. Del resto un'ulteriore proroga era pressoché impossibile: si sarebbe altrimenti andati incontro al rischio di multe dall'Ue e di procedure di infrazione.

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