Azzolina: “Didattica online non sostituirà quella in presenza. Non ci saranno 2 gruppi per classe”
In una nota pubblicata sul sito del ministero dell'Istruzione, la ministra Lucia Azzolina chiarisce alcuni dettagli sulla riapertura delle scuole a settembre circolati in questi giorni sulla stampa. In particolare, sulle Linee guida per la Didattica Digitale Integrata: le informazioni riportate dai giornali in questi giorni, precisa il ministero, "sono basate su bozze che risultavano superate già nella giornata di ieri e contengono anche ragionamenti infondati". Azzolina chiarisce quindi che un testo definitivo sarà inviato oggi al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione per un parere: e in questo, ribadisce, non è assolutamente previsto che ci siano lezioni da 45 minuti.
In un'intervista a Fanpage.it, riguardo all'orario delle lezioni, la ministra Azzolina ha precisato ulteriormente: "L'unità oraria può essere flessibile per aiutare l'organizzazione. Ma non si perderà neanche un minuto di monte orario. È già così in molte scuole da 20 anni". Non ci sarà nemmeno alcuna entrata anticipata alle 7 del mattino. "Nessuno lo ha mai detto. Le scuole organizzeranno gli ingressi per evitare assembramenti, ma sempre tenendo conto delle esigenze delle famiglie".
Inoltre, in questo testo sono presenti indicazioni per tutti gli ordini di scuola (mentre alcuni articoli avevano riportato che non fossero comprese le scuole medie) e inoltre si specifica cosa fare in caso di nuova chiusura per ogni fascia di età. Per le secondarie di secondo grado, inoltre, sono presenti anche chiarimenti sulla ripresa di settembre. "Qui la Didattica Digitale potrà essere integrata, come ampiamente spiegato in queste settimane, con quella in presenza. Tuttavia risulta infondato il ragionamento secondo cui “tendenzialmente si formeranno” due gruppi per classe e “il primo sarà 5-6 giorni a scuola mentre l’altro 5-6 giorni a casa”. Un esempio estremizzato, derivante da una lettura distorta del documento, che non trova fondamento nelle Linee stesse e che le famiglie potrebbero facilmente scambiare, impropriamente, per una indicazione data dal ministero", si legge ancora sul sito del ministero.
