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Autonomia, Fontana e Zaia replicano a Conte: “Feriti dalle sue parole, non firmiamo farsa”

I governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia hanno scritto una risposta alla lettera del presidente del Consiglio pubblicata su “Il Corriere della Sera”. I presidenti delle due Regioni hanno fatto sapere che non firmeranno l’intesa sull’autonomia “se si continua con una farsa”.
A cura di Susanna Picone
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I governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, non firmeranno l'intesa sull'autonomia “se si continua con una farsa”. È quanto hanno scritto in una lettera aperta indirizzata al premier Giuseppe Conte, che a sua volta ha pubblicato una lettera su Il Corriere della Sera. "Signor Presidente – è l'esortazione dei due governatori Fontana e Zaia -, arrivi al più presto a trovare una intesa coi ministri, formuli una bozza di intesa seria da proporci, quindi con altrettanta velocità saremo in grado di replicare in modo costruttivo". Sono chiari nel dire che non firmeranno un accordo “senza qualità come quello per ora che si sta profilando”. “Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all'unanimità”, proseguono. E ancora: “Per parte nostra vogliamo mantenere fede all'impegno assunto con i nostri cittadini. Presidente Conte, Lei ha l'opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà Lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l'autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile”.

I governatori: "Vogliamo una autonomia vera" – Fontana e Zaia scrivono di mantenere aperto un dialogo e si dicono anche pronti a cambiare opinione “se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere”. “Ma – hanno sottolineato – se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla”.  “Nessuno vuole aggredire l'unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali Ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa. Vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai”, si legge nella lettera. I presidenti di Veneto e Lombardia si dicono anche feriti dalle parole del presidente del Consiglio: “Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopo colloqui diretti durante i quali – ricorderà benissimo – abbiamo più volte sottolineato che non si chiedono più risorse, ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate”.

Il premier Conte prende atto

Il Presidente Giuseppe Conte, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso atto della lettera dei governatori Attilio Fontana e Luca Zaia e ne ha preso atto e, soprattutto, ha registrato un cambio di toni, che prelude a una corretta interlocuzione istituzionale.

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