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Elezioni europee 2024

Aumentano gli italiani che pensano che stare nell’Unione Europea sia un male: il sondaggio

Il nuovo sondaggio dell’Eurobarometro mostra che è in aumento il numero di italiani con opinioni indifferenti o negative nei confronti dell’Unione europea: più cittadini ritengono che non ci siano vantaggi a restare nell’Ue e che non abbia un impatto sulla loro vita quotidiana.
A cura di Luca Pons
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Aumenta lo scetticismo sull'Europa in Italia. Come mostra l'ultima rilevazione dell'Eurobarometro pubblicato a sei mesi dalle elezioni europee, i cittadini italiani tendono a essere più negativi della media nei confronti delle istituzioni dell'Ue, e a pensare che far parte dell'Unione europea abbia un impatto limitato o assente. La quantità di scettici è in aumento rispetto all'anno scorso, ma anche rispetto a sei mesi fa.

Un po' di numeri: innanzitutto, molti ritengono che l'Ue non abbia alcun impatto sulla loro vita quotidiana. Lo sostiene il 36% degli italiani, rispetto alla media del 29%. Al contrario, chi sente l'effetto dell'Unione europea è il 62% in Italia, contro il 70% in media. Insomma, più di un italiano su tre afferma che se l'Italia non facesse parte dell'Ue, non ci sarebbe nessuna differenza nella sua vita di tutti i giorni.

Si arriva poi alle domande più generali: al di là degli effetti quotidiani, essere dentro l'Unione europea è un bene o un male? In Europa, i cittadini rispondono in media per il 61% "bene", per il 28% "né bene né male" e per l'11% "male". Sono risposte che negli ultimi sei mesi sono rimaste praticamente identiche. In Italia, invece, la situazione è diversa. Oggi solo il 43% risponde "bene", e sei mesi fa era il 47%: un dato già ben al di sotto della media Ue, e che è ulteriormente calato. Sono molti di più gli indecisi: il 43%, che prima erano il 39%,

Un'altra domanda simile dà lo stesso risultato: stando nell'Ue l'Italia ha tratto dei vantaggi oppure no? Anche in questo caso, la risposta media del cittadino Ue è chiara: per il 72% ci sono dei vantaggi e per il 22% no. In Italia invece c'è un trend che, evidentemente, vede la popolazione meno soddisfatta. Un anno fa, il 61% aveva risposto che c'erano dei vantaggi. Oggi, il numero si è ridotto al 57%. Allo stesso tempo, quelli che non vedono nessun vantaggio sono passati dal 32% al 37% della popolazione.

Non un dato incoraggiante, quando le elezioni europee si avvicinano: si svolgeranno a giugno 2024, esattamente tra sei mesi, e si può dire che la campagna elettorale di fatto sia già iniziata, anche se non è entrata nel vivo. L'Eurobarometro mostra che che italiani sono ben a conoscenza di questo appuntamento elettorale (addirittura il 44% sa indicare il mese esatto, contro il 28% nella media Ue), ma il 35% della popolazione pensa che non andrà a votare o non ne é sicuro, un dato che sale specialmente tra gli over 55. Chi vota, poi, non sempre lo fa per i motivi ‘giusti': un italiano su quattro (il 25%) dice che intende partecipare alle elezioni europee per sostenere il governo italiano. Un sentimento che, in Europa, tocca solo il 17% della popolazione.

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