Assegno di inclusione, dal 2026 rinnovo senza pausa ma primo mese dimezzato: ecco le novità

L'assegno di inclusione (Adi) sta per subire una modifica importante. Attualmente, dopo 18 mesi di erogazione, il sussidio prevede una sospensione di un mese: in pratica, le famiglie devono attendere un mese prima di poter richiedere il rinnovo per un ulteriore anno. La nuova proposta contenuta nella manovra 2026, in discussione al Senato, invece, elimina questa pausa: i nuclei familiari potranno quindi richiedere subito il rinnovo, senza dover aspettare il mese di sospensione. C'è però una novità anche sul fronte economico: la prima mensilità del nuovo periodo sarà erogata al 50% dell'importo normale. Dal secondo mese in poi, invece, il sussidio tornerà a essere versato per intero. Secondo la relazione tecnica allegata all'emendamento, questa misura permetterebbe un risparmio di circa 100 milioni di euro, garantendo al contempo la continuità del sostegno alle famiglie.
Perché il primo mese sarà ridotto
L'obiettivo del governo, almeno sulla carta, sarebbe quello di garantire la continuità del sostegno alle famiglie in difficoltà, bilanciando al contempo la necessità di contenere la spesa pubblica; eliminando il mese di sospensione previsto tra un ciclo e l'altro, l'Adi si confermerebbe come un aiuto costante per le famiglie, evitando interruzioni nella gestione delle spese quotidiane.
Allo stesso tempo, la scelta di dimezzare la prima mensilità del rinnovo rappresenterebbe un compromesso: permetterebbe di garantire subito la prosecuzione del contributo, pur contenendo l'impatto economico complessivo della misura. In sostanza, le famiglie continueranno a beneficiare del sostegno senza pause, ma dovranno prepararsi a un primo mese con risorse ridotte, per poi ricevere di nuovo l’importo pieno nei mesi successivi.
A chi è destinato l'assegno di inclusione
L'Adi è stato introdotto all'inizio del 2024 e combina un sostegno economico con percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Possono accedervi i nuclei familiari con:
- Minori o persone con disabilità;
- Componenti over 60;
- Persone in condizioni di svantaggio, inserite in programmi socio-sanitari certificati dai servizi pubblici.
L'assegno ha l'obiettivo dichiarato di garantire un supporto concreto alle famiglie più vulnerabili, aiutandole a sostenere le spese quotidiane e a partecipare attivamente a percorsi di autonomia e integrazione sociale.
Retroattività e nuovi finanziamenti per il 2026
La bozza della Legge di Bilancio prevede tra le altre cose anche che la nuova regola sul rinnovo dell'Adi possa valere anche retroattivamente, interessando quindi le famiglie che a novembre 2025 percepiranno la diciottesima mensilità del sussidio.
Per il 2026, poi, sono previsti maggiori stanziamenti a sostegno dell'assegno di inclusione, con un incremento di circa 380 milioni di euro. Tuttavia, questi fondi aggiuntivi saranno parzialmente bilanciati da un taglio al Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, ridotto di circa 267 milioni di euro, che normalmente finanzia invece interventi e servizi sociali destinati ai beneficiari dell'Adi.