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Aspettando il C-Day, intervista ad Anna Mazza del Popolo Viola

Fanpage intervista Anna Mazza del Popolo Viola: le origini, il bilancio e tanta determinazione per i prossimi appuntamenti in piazza e non solo.
A cura di Giovanni Molaschi
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Aspettando il C-Day, intervista ad Anna Mazza del Popolo Viola

Sabato 12 marzo è il C-Day, la giornata dedicata alla Costituzione. In Italia e all’estero sono state organizzate delle manifestazioni per l’occasione. Al C-Day partecipa anche il Popolo Viola, il movimento che dal 2009 chiede, attraverso delle manifestazioni, le dimissioni di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio. In attesa di capire se il C-Day (con la manifestazione del 12 marzo a difesa della costituzione) avrà la stessa forza della manifestazione femminile “Se non ora quando?” abbiamo intervistato Anna Mazza, presidente del Popolo Viola, per capire chi sono le persone che manifestano contro il Governo.

Quando è nato il Popolo Viola?
L’associazione è nata a giugno dell’anno scorso. Il movimento è nato nel 2009 attraverso la pagina facebook “Una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi”. Dopo la creazione di questo spazio online abbiamo organizzato la grande manifestazione del 5 dicembre 2009, il primo No Berlusconi Day che ha portato in piazza quasi un milione di persone. Il Popolo Viola non deve rimanere alla rete. Facebook può essere uno strumento di informazione molto importante ma la protesta vera e la vita vera è quella della piazza. Il che non vuol dire che dobbiamo essere una macchina da manifestazione.

Perché avete scelto il colore viola?
Il viola era uno dei pochi colori non riconducibili ad una realtà politica esistente come motivazione pratica e poi perché il viola è il colore della rinascita, del rinnovamento. In alcune filosofie è un colore che si accosta al gioco dei bambini. E’ leggero in un senso positivo.

Il popolo Viola si riconosce in un partito?
No, assolutamente. Il popolo viola è un contenitore di varie sensibilità. Ci sono persone che hanno un loro partito di riferimento, ci sono persone che si sentono lontane dai partiti attualmente sulla scena politica italiana. Quando organizziamo una manifestazione auspichiamo sempre la presenza di tutti.

Le manifestazioni del Popolo Viola sono state strumentalizzate dalla politica?
Forse proprio all’inizio, con la prima manifestazione si era pensato in qualche modo di mettere il cappello a questa novità socio politico italiano. Però da subito il Popolo Viola ha mostrato con fermezza di voler mantenere una sua indipendenza. Nel momento in cui si organizza una manifestazione e c’è l’adesione di partiti politici così come di altre associazioni per noi ben venga. Questo è un altro discorso. Quando abbiamo fatto il No Berlusconi Day hanno aderito tutti i partiti del centro sinistra. L’adesione ad una manifestazione è una cosa. La strumentalizzazione può nascere anche da mire personaliste all’interno stesso del movimento.

Il Popolo Viola assomiglia al Movimento 5 stelle. Anche voi, come il movimento 5 stelle volete, scendere il politica?
Personalmente io non sarei favorevole ad una trasformazione del popolo viola in qualcosa diverso di un movimento.Comunque credo che qualunque decisione rispetto a forme, metodi o strumenti riguardante il movimento possa avvenire solo attraverso un momento di reale partecipazione e condivisione democratica. Certamente non potrà mai avvenire per progetti di stampo personalistico.

Il Popolo Viola ha aderito alla manifestazione “Se non ora quando”?
Sì, certo. A Napoli è stato un grande successo. Ci sono stati più di 50mila partecipanti. Ti parto di Napoli perché io sono di Napoli.

A Napoli è stata risolta l’emergenza rifiuti?
L’emergenza non è scomparsa fisicamente qui a Napoli soltanto che non se ne parla più perché il miracolo annunciato da Berlusconi non c’è stato ed è bene che non si sappia.

La colpa è solo di Berlusconi?
Io credo che sulla questione rifiuti ci sia un intreccio di interessi che non sono propriamente quelli dei cittadini. Noto con una punta di ingenuità che la questione rifiuti ciclicamente appare così come ciclicamente scompare quando ci sono le campagne elettorali.

Perché?
E’ un qualcosa che in campagna elettorale può essere utilizzato chiaramente a seconda di quello che dell’uso che ne vuoi fare.

Il Popolo Viola chiede le dimissioni di Berlusconi. Supponiamo che le ottenga. Cosa propone per il futuro?
Il popolo viola non ha un candidato. In nessuna occasione diamo indicazioni di voto, noi auspichiamo che ci siano personalità politica che si scrollino di dosso un sistema culturale che non riguarda paradossalmente la destra ma che a volte sembra sfiorare la sinistra. Noi ci auspichiamo una classe politica che guarda al cittadino e ai suoi diritti.

Come vi pagate le manifestazioni?

Abbiamo un auto finanziamento che parte nel momento in cui vengono lanciate della manifestazioni. E’ chiaro che se vi è l’adesione di altre realtà democratiche, associazioni, movimenti può succedere che ognuno apporti un proprio contributo.

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