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Covid 19

Arriva lo stop all’isolamento per i positivi al Covid: abrogato l’ultimo divieto della pandemia

È scaduto anche l’ultimo divieto legato alla pandemia di Covid, quello dell’obbligo di isolamento per i positivi. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine dell’ultimo Cdm prima della pausa estiva.
A cura di Annalisa Girardi
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Ormai se ne parlava da mesi. Con i contagi Covid in continuo calo e la campagna vaccinale, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sempre detto di essere intenzionato a eliminare l'obbligo di isolamento per i positivi. E con la decisione presa nell'ultimo Consiglio dei ministri del 7 agosto 2023 è venuto così meno l'ultimo divieto utilizzato in pandemia per contenere la diffusione del virus. "In Cdm abrogato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone che erano state sottoposte alla misura di isolamento perché risultate positive al Covid-19. Si tratta dell'ultimo divieto reale che riguardava il Covid", ha detto Schillaci in conferenza stampa.

"L'andamento epidemiologico e la disponibilità dei vaccini ormai non rendono più necessaria questa misura, che negli ultimi tempi di fatto è stata largamente disattesa", ha poi aggiunto il ministro. Si tratta, ha spiegato Schillaci, di una norma attesa, dal momento che la situazione epidemiologica lo permetta e che i controlli siano di fatto saltati. Questo non vuol dire, però, che il ministero smetterà di monitorare la situazione: "Credo che questa sia una norma di buon senso che cancella le ultime restrizioni legate un'emergenza sanitaria che abbiamo finalmente superato, ma ovviamente il ministero della Salute continuerà a monitorare l'andamento della situazione epidemiologica e, se fosse necessario, adotteremo tutte le misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus", ha detto Schillaci.

In un'intervista al Quotidiano Naizonale, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute ed ex direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha sottolineato che si tratta di "un provvedimento che imprime una svolta nella gestione dell’infezione da SARS-CoV-2" e che "è il segno tangibile che questa infezione è cambiata ed è necessario un cambio di paradigma nell’approccio di sanità pubblica". Vaia ha quindi aggiunto che con la diffusione di una "immunità ibrida", data dalla combinazione della campagna vaccinale di massa e dalla propagazione di quella naturale avvenuta con il contagio, si è arrivati a "una malattia molto diversa da quella che ha travolto l’intero pianeta nel 2020".

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