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Covid 19

Fine dell’obbligo di isolamento per i positivi al Covid-19, il governo Meloni lo eliminerà

L’annuncio del ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’obbligo di isolamento per i positivi al Covid-19 sarà rimosso, dopo più di tre anni, perché ormai è “ampiamente inapplicato”.
A cura di Luca Pons
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Si va verso la fine dell'isolamento per chi risulta positivo al Covid-19. A quasi tre anni e mezzo dall'inizio della pandemia in Italia, il governo Meloni eliminerà una delle misure che ha maggiormente caratterizzato gli ultimi anni: l'obbligo, per chi ha contratto il Sars-Cov-2 (il virus che può portare al Covid-19), di restare in isolamento, distanziato dagli altri e chiuso in casa. "Penso lo toglieremo, di fatto credo sia ampiamente inapplicato", ha afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell'Assemblea nazionale di Farmindustria.

Al momento, la legge prevede l'obbligo di isolamento per cinque giorni. È vero che, soprattutto negli ultimi mesi, il calo dei positivi è stato deciso: nell'ultima settimana di giugno sono stati meno di 5mila i nuovi contagiati nel Paese. Da tempo il governo ha deciso di non comunicare più con regolarità i dati nazionali, e a metà marzo anche la Fondazione Gimbe – che dalle prime fasi della pandemia aveva fornito dati aggiornati sulla pandemia e sulle vaccinazioni – ha sospeso il suo monitoraggio settimanale. Già a marzo 2022 il governo Draghi aveva deciso di non prorogare lo stato di emergenza per il Covid, mentre a maggio di quest'anno l'Oms ha dichiarato finito lo stato di emergenza sanitaria internazionale.

L'isolamento in Italia era stato introdotto con il Dpcm del 9 marzo 2020, che aveva esteso la ‘zona rossa' all'intero Paese. Il 25 marzo, con un decreto, erano stati stabiliti gli esatti limiti legali. L'obbligo era di restare isolati fino ad aver avuto un doppio tampone negativo, da effettuare almeno 14 giorni dopo aver scoperto la positività. In quegli stessi giorni si stabilivano gli altri obblighi, come la distanza interpersonale di almeno un metro, l'obbligo di indossare una mascherina protettiva, il divieto di spostamenti se non per motivi necessari, e la sospensione della maggior parte delle attività pubbliche e commerciali.

Con alti e bassi legati all'andamento del contagio, queste misure – tra cui l'isolamento – sono poi state portate avanti per mesi. In particolare, l'isolamento è stato progressivamente ridotto con il tempo. I criteri sono cambiati, anche grazie all'aumento delle informazioni note sul virus: ad esempio, ad ottobre 2020 si sono introdotte delle differenziazioni tra persone sintomatiche e asintomatiche. I tempi si sono accorciati, da 14 giorni a 10 giorni e poi ancora, fino agli attuali 5 decisi a dicembre 2022.

L'ipotesi di ridurli ulteriormente era stata ventilata già a inizio novembre, pochi giorni dopo l'entrata in carica del governo Meloni. Allora, però, c'era ancora un inverno da affrontare, con la minaccia di una nuova risalita dei casi. Arrivata l'estate, la situazione è cambiata e spesso – con il diffondersi dei vaccini e dei tamponi fai-da-te – non è più possibile tenere traccia dell'andamento dei positivi, che nella maggior parte dei casi risultano asintomatici. È una questione di tempo, quindi, prima che anche la regola dell'isolamento cada definitivamente.

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