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Anche Giorgetti scettico sul viaggio di Salvini a Mosca: “Muoversi di concerto con il governo”

“Sono proposte suggestive, però bisogna muoversi di concerto con il governo”: anche Giancarlo Giorgetti è scettico sul viaggio di Matteo Salvini a Mosca. E intanto continuano a piovere critiche da parte di Letta, Renzi e Calenda.
A cura di Annalisa Girardi
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Anche il numero due della Lega, il ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, mette in chiaro la sua posizione sul viaggio di Matteo Salvini a Mosca: "Sono proposte suggestive, però bisogna muoversi di concerto con il governo", afferma da Parma. Insomma, dopo la pioggia di critiche arrivate dagli esponenti degli altri partiti, anche all'interno del Carroccio non mancherebbero dubbi e scetticismi sull'iniziativa del segretario. Che di fatto per ora rimane solo una proposta: non sarebbe infatti ancora in agenda alcun viaggio all'estero per Salvini.

Antonio Capuano, consigliere diplomatico di Salvini, ha raccontato ai giornali che in realtà il viaggio sarebbe saltato dopo la fuga di notizie dei giorni scorsi. Ma, ha assicurato, Palazzo Chigi sarebbe stato informato qualche ora prima della partenza. Una ricostruzione però smentita dagli ambienti di governo: la Farnesina in primis, alla notizia della volontà di Salvini di recarsi a Mosca, ha subito fatto sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione e di non essere a conoscenza del viaggio in programma.

Il leader del Partito democratico, Enrico Letta, sottolinea come "Salvini si muove fuori da qualsiasi regola". Matteo Renzi invece commenta: "Il problema di Salvini non è se va a Mosca, ma se torna: non può fare ogni volta tutte queste figuracce". E anche Carlo Calenda: "Salvini è un irresponsabile e conferma la sua cittadinanza a Mosca. L'uscita di Damilano (Paolo Damilano, sindaco di Torino che ha lasciato il centrodestra parlando di derive populiste, ndr) e la presa di posizione di Giorgetti dimostrano che c'è una parte della Lega che ha una cultura di governo e che non ne può più delle bambinate di Salvini. Con questa parte occorre dialogare".

Intanto la questione della guerra in Ucraina continua a creare tensioni nella maggioranza. Dopo le accuse del Movimento Cinque Stelle a Mario Draghi per non essersi presentato in Parlamento prima del Consiglio europeo (che oggi proseguirà per il secondo giorno), Palazzo Chigi ha fatto sapere che il presidente del Consiglio sarà in Aula prima del prossimo vertice Ue: il 21 giugno, infatti, terrà delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.

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