All’Aja manifestazione M5s contro il vertice Nato, Ricciardi: “Stanno ingrassando la lobby delle armi”

Oggi all'Aja inizia il vertice della Nato in cui i leader dei Paesi membri si impegneranno ad aumentare la propria spesa militare, fino a portarla al 5% del Pil – cosa che apparentemente anche il segretario della Nato Rutte ha definito un "successo" per Donald Trump. Ma mentre i leader dei trentadue Stati dell'alleanza di riunivano, sempre nella città dei Paesi Bassi, andava in scena un ‘contro-vertice': una protesta lanciata dal Movimento 5 stelle che ha raccolto l'adesione di alcuni partiti di sinistra europei, per protestare contro il riarmo.
A ospitare l'evento è stato il Partito socialista olandese. Hanno partecipato o mandato messaggi esponenti della sinistra europea come Yolanda Diaz, ministra del Lavoro spagnola e fondatrice di Sumar (partito di governo insieme ai socialisti di Pedro Sanchez). Presente anche Bsw, il partito tedesco fondato da Sahra Wagenknecht, considerato una forza di sinistra conservatrice e populista, con posizioni dure anti-migranti e piuttosto morbide sulla Russia. Non c'erano, invece, altre forze italiane: né il Partito democratico né Alleanza Verdi-Sinistra, che pure fa parte con due suoi rappresentanti del gruppo europeo Left, come il M5s.
Giuseppe Conte nel suo intervento ha detto che le decisioni prese dalla Nato in questi giorni "minacciano di distruggere la speranza" della pace. Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, era presente all'Aja. A Fanpage.it ha detto che "riunire quindici leader di forze politiche differenti provenienti da tutta Europa è stato molto fruttuoso. I pensieri sono gli stessi, abbiamo trovato una grande connessione di idee".
L'assenza di Pd e Avs e le prossime iniziative in Ue
"La strada è giusta", ora bisogna "ampliarla sempre di più", ha continuato il deputato. Evidentemente bisognerà iniziare anche dai partiti italiani – possibili alleati in una futura coalizione – che non erano presenti oggi: Pd e Avs.
"Noi quello che sosteniamo in Europa, lo sosteniamo in Italia. Con un perimetro chiaro, con un messaggio diretto come è stato oggi, dove non si concede nulla all'equivoco", ha specificato Ricciardi. "Nell'incontro di oggi abbiamo condiviso l'idea che questo piano di riarmo è folle, è sbagliato, che in questo momento ogni euro investito in difesa è un euro che si toglie alla sanità, ai diritti, alla lotta ai cambiamenti climatici. Con queste parole d'ordine non si osteggia nessuno, anzi. Oggi lo abbiamo fatto in Europa e continueremo a farlo in Europa, ma certamente confidiamo di esserci tutti anche in Italia".
Conte ha lanciato anche un incontro futuro dopo l'estate, questa volta a Roma. Per concretizzare una collaborazione europea tra le forze che si oppongono al riarmo, ha spiegato Ricciardi: "Ci sono stati dei discorsi molto toccanti e profondi. Ora dobbiamo declinarli a 360 gradi. Ci deve essere un coordinamento per formulare anche delle proposte specifiche e far cambiare marcia all'Europa".

Spesa militare, "non siamo antimilitaristi ma serve un piano"
Al vertice Nato che i partiti di sinistra hanno contestato, il tema principale sul tavolo è uno: l'impegno ad aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil. Un impegno che l'Italia ha accolto, come ha confermato la presidente del Consiglio Meloni, con l'idea di raggiungerlo nei prossimi dieci anni.
Per Ricciardi però "non è un discorso di percentuali". Bisogna "capire innanzitutto di cosa abbiamo bisogno, cosa dobbiamo mettere in rete, cosa dobbiamo produrre con economie di scala. Non è un solo questione di ‘quanti soldi spendi'". Invece, in questo momento "non si vede progettualità, nemmeno all'orizzonte".
Un progetto ben più ambizioso sarebbe "pianificare la politica estera europea comune, sia in sede europea che Nato". E se la linea è "assecondare Netanyahu, un genocida che sta facendo massacri in Palestina e che attacca Paesi sovrani (non solo l'Iran ma la Siria, il Libano), noi dobbiamo toglierli i fucili, non produrli". In generale, "spendere soldi per spendere soldi significa solo ingrassare la lobby delle armi, soprattutto americana che fa profitti vertiginosi, e su cui hanno investito ovviamente i grandi fondi di speculazione privata. Questi fondi hanno avuto guadagni enormi solamente con l'annuncio di queste spese, grazie al rialzo delle quotazioni in borsa".
Il Movimento 5 stelle "non è antimilitarista", ha dichiarato oggi Giuseppe Conte. E Ricciardi conferma: "Certo, qui nessuno dice ‘smantelliamo il settore della difesa', queste sono sciocchezze. C'è da fare un investimento con raziocinio, adeguarsi a livello tecnologico, ma capendo innanzitutto quali sono le necessità".
Il messaggio di Rutte a Trump: "Quelli gli interessi delle aziende di armi"
Nella cronaca del primo giorno del vertice Nato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha attirato l'attenzione – come spesso fa – con un post sui social media. Qui ha condiviso uno screenshot di quello che sarebbe un messaggio privato inviatogli da Mark Rutte, segretario generale della Nato. Nel testo si leggono prima le congratulazioni per l'"azione straordinaria" in Iran, che ci "mette tutti più al sicuro". Poi un passaggio sull'aumento della spesa militare al 5% del Pil: "Li abbiamo portati tutti a firmare per il 5%. L'Europa pagherà un bel po', come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria".
Ricciardi ha commentato ricordato "quando l'Italia si faceva sentire in Europa con il presidente Conte, e Rutte era quello che maggiormente osteggiò il Pnrr" in Ue, da presidente dei Paesi Bassi. Da quando è arrivato alla guida della Nato "si vede come lavora".
"In queste parole non vedo l'interesse dei cittadini, ma solo quello delle aziende americane produttrici di armi che beneficeranno di questi investimenti", ha concluso il pentastellato. "Trump ci prende a pesci in faccia sui dazi e noi cancelliamo qualsiasi possibilità di trattativa sulla spesa militare, perché tanto lo assecondiamo in tutto e per tutto".