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La maggioranza va sotto alla Camera: respinta la richiesta di scostamento di bilancio

Alla Camera, durante la sessione sul Def, è stata respinta la richiesta di scostamento di bilancio. Non si è infatti riusciti a raggiungere la maggioranza assoluta.
A cura di Annalisa Girardi
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Alla Camera mancano i numeri e la maggioranza va sotto sulla richiesta di scostamento di bilancio. Durante la seduta sul Def i deputati dovevano anche esprimersi sull'autorizzazione allo scostamento, per cui serviva la maggioranza assoluta dei voti a favore. Una soglia fissata a 201. Per appena sei voti, però, la Camera ha respinto la richiesta: quelli favorevoli infatti si sono fermati a 195, mentre i contrari sono stati 19 e in 105 si sono astenuti. Il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha quindi sospeso la seduta mentre dai banchi dell'opposizione partivano gli applausi.

Giorgia Meloni, oggi in viaggio a Londra, l'ha definito "un brutto scivolone, una brutta figura", risultato di un "eccesso di sicurezza. Ognuno deve essere richiamato alle proprie responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l'attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico". I numeri in Parlamento "servono, ci devono essere altrimenti la maggioranza non va. Avendo fatto qualche anno in Parlamento so che quando si devono dare segnali politici si danno su cose secondarie. Credo che sia stata superficialità, che non so dire se sia meglio o peggio ma è qualcosa con cui si rimedia con un confronto fra di noi".

"I deputati o non sanno, o non si rendono conto", ha commentato uscendo dall'Aula il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ma "non c’è un problema politico". Giorgetti più tardi, in commissione Bilancio alla Camera, si è detto "assolutamente consapevole dell'importanza di quello che è accaduto". "Nel 2012 ho scritto questa norma che richiede la maggioranza qualificata dell'Aula", ha ricordato, perché "quando si fa una norma che chiede debito per le future generazioni è richiesta una partecipazione e una consapevolezza maggiore, e lo dico a beneficio di tutti i deputati, in particolare quelli che non hanno sentito il dovere di essere in Aula oggi".

Il governo presenta nuova Relazione sullo scostamento, si vota domani

Il Consiglio dei ministri è stato convocato d'urgenza alle 18.30. Dopo pochi minuti la riunione si è chiusa con una decisione: non ci saranno modifiche al Def. Il governo presenterà solo una nuova Relazione sullo scostamento di bilancio.

Dovrà votare di nuovo anche il Senato, che è stato convocato domani, venerdì 28 aprile, alle ore 14. Anche la Camera proseguirà domani: i capigruppo riuniti hanno deciso che la convocazione sarà alle ore 9, mentre il voto dovrebbe arrivare attorno alle 11.30.

La commissione Bilancio della Camera, quindi, ha effettuato in tempi record l'esame del nuovo testo. L'opposizione ha richiesto la presenza del ministro Giorgetti, che ha assicurato: "Tutti i documenti redatti da questo governo hanno avuto parere favorevole dalla Commissione Ue". Alla richiesta se la Commissione fosse stata sentita anche su quest'ultima relazione, approvata dal governo in pochi minuti, il ministro ha confermato: "Sì, l'abbiamo sentita".

Dato che non è possibile ripetere il voto solamente alla Camera, infatti, ci sono dei passaggi obbligati che la maggioranza cercherà di portare avanti con rapidità. Il voto della Camera e del Senato domani potrebbe risolvere l'imbarazzo per la maggioranza.

Il tutto mentre il governo spera di non dover cancellare la riunione del Cdm del Primo maggio per approvare il suo decreto Lavoro, che contiene anche il taglio del cuneo fiscale. Un taglio finanziato, appunto, con i fondi derivanti dallo scostamento di bilancio. "Il primo maggio vogliamo dare un segnale sul mondo del lavoro. Tutto è organizzato, confido di potermela cavare", ha detto Meloni.

Schlein: "Questo è dilettantismo". Conte: "Attestato di incapacità alla maggioranza Meloni"

"Delle due l’una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza". Lo ha dichiarato Elly Schlein, segretaria del Pd. "In entrambi i casi si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese. Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese. Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l’Italia e la sua credibilità", ha concluso la segretaria dem.

"Oggi il Parlamento rilascia l'attestato di incapacità alla maggioranza Meloni. È davvero grave, è una maggioranza che ha già gettato la spugna sul Pnrr dichiarando che non riuscirà a spendere tutti i soldi e che oggi non riesce neppure ad approvare lo scostamento di bilancio. Stiamo parlando del Def, che è il documento economico più importante". Parole di Giuseppe Conte, leader del M5s. "Avevano apparecchiato tutta una giornata del primo maggio per schiaffeggiare i percettori di reddito e i lavoratori rendendoli più precari, e si ritrovano che neppure questa sceneggiata ora rischiano di realizzare. È un governo di incapaci e questa incapacità si riverbera sulle famiglie, sui cittadini, sulle imprese". Le conseguenze "le pagheremo noi. Stiamo creando le premesse per il disastro Italia. Noi gli avevamo detto: ‘Se non siete capaci fatevi da parte'. Avevamo proposto soluzioni e idee e abbiamo gestito tanti scostamenti di bilancio di grandi importi durante la pandemia, che sappiamo come fare. Noi abbiamo le ricette per far camminare il Paese", ha concluso Conte.

"Il Def è finito, lo devono buttare, non è mai successo nella storia, devono fare un altro Def, essendo stato bocciato lo scostamento di bilancio non hanno le risorse. Non è che possono rivotare. Senza scostamento non puoi neanche approvare il Def, lo devi riscrivere. Ora stanno verificando, perché non è mai successo. Non è un incidente secondario", ha commentato il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni,  in Transatlantico dopo la bocciatura della richiesta.

"Il governo deve andare subito al Colle", ha detto invece in Aula il vicecapogruppo di Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, alla ripresa della seduta. "È un dato politico clamoroso. La maggioranza ha fallito. Gli italiani non si meritano questo spettacolo indecoroso di questa maggioranza", ha aggiunto la capogruppo del Partito democratico a Montecitorio, Chiara Braga. Il capogruppo M5s Francesco Silvestri, sempre in Aula, ha detto: "Avete passato i mesi ad attaccare i percettori del reddito di cittadinanza dicendo che non volevano lavorare. Ma veniteci voi a lavorare!".

"Non c'è nessun segnale politico in quello che è accaduto in Aula. Quello che ha inciso sono i deputati in missione", ha replicato Maurizio Lupi. Oltre ai parlamentari in missione, però, c'erano 3 assenti di Fratelli d'Italia, 9 di Forza Italia e ben 11 della Lega.

"Una figuraccia senza precedenti. Non si può definire in altro modo quello che è accaduto alla Camera, dove la maggioranza non ha avuto i numeri per approvare lo scostamento di bilancio (precludendo anche l'approvazione del Def). Pasticcioni e incapaci", ha commentato il responsabile economico del Pd Antonio Misiani.

"La bocciatura oggi in aula del governo su voti decisivi per la politica economica è un clamoroso autogol della maggioranza, assente nel momento decisivo. Meloni così mina la credibilità non solo del suo governo ma del paese", scrive invece il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.

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