Alfano: riconoscenza per Berlusconi, la Minetti deve dimettersi domani
Il ritorno di Berlusconi sulla scena politica italiana come prossimo leader del Pdl alle elezioni politiche è una candidatura convinta e solida, lo sostiene il segretario del partito Angelino Alfano in un'intervista a Sky, dove pur ammettendo "giorni turbolenti" ribadisce il legame con il Cavaliere perché la riconoscenza è più forte dell'ambizione personale. "Ho voluto spiegare a tutti quanto sia forte il mio legame con il presidente Berlusconi e quanto la sua ricandidatura corrisponda a qualcosa di coerente che si è sviluppato in Italia negli ultimi anni" ha spiegato il segretario, parlando dei dubbi che molti hanno avuto anche all'interno del partito dopo la rinuncia alle primarie del centrodestra.
Il turno delle nuove generazioni nella politica italiana sarà dopo il 2013 – "La candidatura di Silvio Berlusconi è improntata su qualcosa di molto solido, non è animata da ambizioni personali ma dalla necessità di consentire agli italiani di esprimersi su fatti recenti della storia italiana" ha ribadito alla giornalista Alfano, ricordando che la candidatura di Berlusconi è solo il prosieguo di un percorso interrotto a causa "dei numeri in Parlamento e di una aggressione nei nostri confronti" ma che il Pdl non ha mai mollato. Dunque via libera al padre fondatore del partito visto che del resto le prossime elezioni politiche per Alfano non sono ancora il terreno di scontro per la generazione più ‘giovane'. "Il turno della prossima generazione sarà quelle successivo al 2013" ha detto il segretario del Pdl, pronosticando la sconfitta di Renzi alle primarie del Pd.
Per la Minetti dimissioni immediate – Pronostico altrettanto deciso sui tempi delle dimissioni della consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti. A domanda diretta della giornalista Alfano risponde che entro domani la ex igienista dentale di Berlusconi e habitué del Bunga Bunga nelle ville dell'ex Premier, dovrà abbandonare la poltrona del consiglio regionale Lombardo come richiesto da molti nel partito e deciso dallo stesso capo indiscusso del popolo della libertà.
