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130 migranti annegati, Lamorgese difende la Guardia costiera libica: “Ha tentato di salvarli”

La ministra dell’Interno Lamrogese ha risposto a un’interrogazione parlamentare sui 130 migranti morti in mare a largo della Libia lo scorso 22 aprile: “La Guardia costiera libica, nonostante le condizioni meteomarine avverse alla navigazione, è intervenuta nel soccorso di 104 persone. Successivamente le autorità libiche pur in condizioni di mare critiche hanno proseguito le ricerche del secondo gommone segnalato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Italia viva ha presentato un'interrogazione alla ministra dell'Interno Lamorgese per chiedere quali iniziative il governo intenda intraprendere dopo la recente tragica vicenda del naufragio di un'imbarcazione di migranti, avvenuto lo scorso 22 aprile, in cui hanno perso la vita 130 persone. Italia viva chiede che venga riattivato un coordinamento con le autorità europee per assicurare tempestive operazioni di soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo, ed evitare così il ripetersi di episodi come questo.

L'onorevole Marco Di Maio ha illustrato l'interrogazione: "È il momento della vergogna ha detto Papa Francesco dopo la strage dei migranti, avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorsi. Le parole del Santo Padre interroghino non solo i cattolici ma tutti, soprattutto le istituzioni. Quel naufragio si poteva evitare, è il frutto di incertezze rimpalli di responsabilità intollerabili, Somali eritrei e sudanesi che non avranno neppure diritto a un nome sopra la sabbia, persone che non avranno nemmeno una degna sepoltura. Chiediamo alla ministra di attivarsi per chiarire eventuale responsabilità, in capo al nostro Paese. Chiediamo anche un impegno, e vogliamo sapere quali sono le azioni che il governo intende intraprendere, sfruttando anche alla ritrovata credibilità e il peso che il governo Draghi ha ridato all'Italia sul piano internazionale, per mettere in campo una strategia affinché l'Europa senta maggiormente la propria responsabilità e senta il Mediterraneo non una frontiera ma il cuore del nostro Continente".

La ministra Lamorgese ha ricostruito in Aula gli eventi della scorsa settimana: "In base agli elementi in possesso risulta che nella mattinata del 21 aprile 2021 l'autorità Sar libica ha assunto il coordinamento di due eventi Sar, che erano stati segnalati dall'ong Alarm Phone sia alle autorità libiche, sia a quelle maltesi che italiane, a circa 15 miglia nautiche a largo dalla città di Al-Khums. La Guardia costiera libica, nonostante le condizioni meteomarine avverse alla navigazione, è intervenuta nel soccorso di 104 persone, a bordo di uno dei due gommoni segnalati, recuperando due cadaveri. In funzione di supporto alle attività di ricerca è stato dispiegato su richiesta dell'Italia anche un assetto aereo dell'agenzia Frontex e un ulteriore velivolo della Marina miliare. Sono state ingaggiate, sempre sotto il coordinamento delle autorità libiche, anche quattro unità mercantili presenti nell'area, che non sono riuscite a individuare il secondo gommone, rinvenuto solo nella mattina del 22 aprile, parzialmente sgonfio e senza persone a bordo".

La ministra Lamorgese ha spiegato che "Successivamente le autorità libiche pur in condizioni di mare critiche hanno proseguito le ricerche con un proprio pattugliatore. Unitamente all'auspicio di una rapida stabilizzazione politica del Paese, nel corso dell'incontro a Tripoli con le massime autorità libiche di qualche giorno fa ho manifestato ai miei interlocutori la piena disponibilità dell'Italia a sostenere progetti di collaborazione e a sollecitare l'Unione europea a prestare al governo di Tripoli il massimo e più concreto sostegno. Sull'esigenza di um maggior coordinamento tra i diversi attori internazionali della sicurezza in mare per prevenire episodi tragici come quello avvenuto posso assicurare che l'atteggiamento delle nostre autorità è improntato alla massima e leale collaborazione ai sensi della Convenzione di Amburgo. Sono molteplici, in questo senso, i soccorsi avvenuti in mare, anche fuori dalle nostre acque Sar, allorché viene segnalata la condizione di estremo pericolo in cui versano le imbarcazioni dei migranti. Una migliore azione in questi sensi potrà sicuramente giovarsi dal rafforzamento di Frontex, obiettivo che il Governo persegue costantemente in sede europea".

Il deputato Migliore ha replicato così: "Vorrei che fosse chiaro che quella frase detta ‘circa 140 persone al largo della Libia' mi fa tremare i polsi, queste vite devono avere un nome e un cognome. Dire ‘a largo delle coste libiche' non può essere un gesto che allontana dalla nostra responsabilità. Il 22 aprile deve essere una data significativa per cambiare l'orizzonte strategico dell'Italia e dell'Europa. Dobbiamo mettere in campo una dispositivo di ricerca e soccorso come quello che l'Italia mise in campo con ‘Mare Nostrum', cioè un'azione coordinata per impedire che si perdano vite umane in mare. In Libia noi dobbiamo immaginare dei canali legali, non solo corridoi umanitari, perché i trafficanti vengano definitivamente sconfitti. Ogni vita umana persa è per noi una sconfitta. Dopo il tempo della vergogna venga il tempo dell'azione". 

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